Dalla sua terrazza sulle colline di Neuchâtel, Friedrich Dürrenmatt guardava con il telescopio le partite dello Xamax allo stadio della Maladière. Perlomeno, fino a che gli alberi, crescendo troppo, lo privarono dello spettacolo. Ma non della passione per la squadra neocastellana, che lo folgorò fin dal suo arrivo nella città romanda, nel 1952. Entrò pure nel “Club des 200”, fece amicizia con l’allora presidentissimo Gilbert Facchinetti e sostenne il club anche finanziariamente. Curiosità che possiamo scoprire tra le sale del Centro Dürrenmatt, con una mostra allestita in concomitanza con gli Europei di calcio femminile.
Una forma di teatro
“Va detto che, per Dürrenmatt, il calcio, più che uno sport, era una forma di teatro”, spiega ai microfoni del Telegiornale Madeleine Betschart, direttrice del Centro Dürrenmatt. “Lo affascinava la sua dimensione drammaturgica. Era un artista, un drammaturgo: è comprensibile”. La relazione artistica tra lo scrittore-pittore e il suo sport preferito è visibile anche nelle caricature esposte e, in modo indiretto, nelle sfere, spesso protagoniste dei suoi dipinti.

Un'opera pittorica di Friedrich Dürrenmatt
FC Helvetia
Friedrich Dürrenmatt, il pallone, l’ha messo pure al centro di un racconto: si intitola “Football Club Helvetia 1291” e rivisita la storia della Svizzera attraverso le avventure di una squadra di calcio. “Dagli umili inizi alla sconfitta nel 1515 a Marignano, passando per i momenti di gloria grazie alle vittorie contro il FC Asburgo e il FC Burgundi, il racconto ricorre alla metafora calcistica per parlare dell’esercito svizzero”, ha precisato il museo. E in occasione della mostra, Omar Porras ha creato lo spettacolo “FC Helvetia”, che verrà presentato dal 19 al 21 settembre nell’ufficio dello scrittore, visitabile al Centro Dürrenmatt di Neuchâtel.
La mostra, aperta fino al 9 novembre, affianca alle opere pittoriche e letterarie di Dürrenmatt, quelle di Johanna Cartier, Paulo Catrica, Arthur Debert, Pedro Lenz, This Lüscher, Gianni Motti, Philémon Otth e Barthélémy Toguo. Inoltre, è possibile ammirare anche archivi e fotografie del Neuchâtel Xamax.