Dopo oltre quarant’anni di silenzio, e una parentesi nel 2008, l’Intervision Song Contest torna a far parlare di sé. Trasmesso per la prima volta nel 1965 e poi regolarmente dal 1977 al 1980, l’Intervision era la risposta del blocco orientale all’Eurovision. Un palcoscenico musicale pensato per promuovere cultura e valori sociali differenti da quelli occidentali.
Ora, nel 2025, il concorso rinasce per volontà del presidente russo Vladimir Putin, che lo ha rilanciato come alternativa all’Eurovision, da cui la Russia è stata esclusa nel 2022. La nuova edizione, trasmessa da Mosca e cominciata sabato sera, ha visto la partecipazione di 23 Paesi, tra cui Cina, Cuba, Brasile, Vietnam, Qatar e, sorprendentemente, persino gli Stati Uniti. Il cantante americano designato ha però rinunciato all’ultimo momento ed è stato sostituito da un’artista di origini greco-australiane, che si sarebbe anch’essa ritirata.
Secondo il ministro degli esteri russo Sergey Lavrov, il concorso mira a valorizzare “le tradizioni, la cultura nazionale, le immagini religiose e morali” ereditate dagli antenati. Un messaggio che si riflette anche nella scelta del rappresentante russo: Shaman, cantante noto per i suoi brani patriottici e il sostegno alla guerra in Ucraina.