Prendete un 20% di Leningrad Cowboys. Prendete un 30% nella forma di un giovane attore italiano che, se lo vedi in penombra mentre indossa i ray-ban neri, ti fa prendere un colpo perché sembra la fotocopia di John Belushi. Aggiungete alla ricetta un 30% di regia ispirata, che cerca l’empatia e la risata al punto giusto. Il restante 20% sono location che escono da un passato indefinito: belle, piene di natura e di personaggi che te li immagini così.
Easy è il debutto alla fiction del regista Andrea Magnani che, affiancato dal bravo e simpaticissimo Nicola Nocella, nel ruolo di Isidoro (soprannome Easy, appunto) regala 90 minuti deliziosi.
Una scena di Easy
Isidoro, ex pilota prodigio che ora non entra più nell’abitacolo, vestito con un gilerino di lana fatto dalle manine sante di mamma (Barbara Bouchet), depresso e ad un passo dal farla finita, riceve dal fratello (quello bravo e bello… ma forse non così bravo) l’incarico di portare su un carro funebre una bara da Trieste al confine tra Ungheria e Ucraina. In compagnia di un GPS e di uno smartphone (oltre che del defunto). Iniziano da qui una serie di contrattempi, di incontri e di situazioni talmente surreali da essere plausibili; talmente iperbolici da essere altamente empatici.
ABERT
Easy