Approfondimento

Farmaci contro l’acne di moda ma preoccupanti

Il Roaccutane e i generici che contengono isotretinoina vivono un’ondata di popolarità e prescrizioni, ma gli effetti collaterali che possono essere gravi

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Questi farmaci dovrebbero essere assunti solo in caso di acne severa e come ultima risorsa

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Di: Céline Brichet (RTS)/sf 

Sui social network, l’hashtag #Roaccutane, o i suoi generici basati sul principio attivo isotretinoina, porta a migliaia di foto e video spettacolari che mostrano il prima e il dopo della cura contro l’acne. Quello che non si vede però sono gli effetti collaterali, anche gravi, legati a questi farmaci, rileva RTS.

Una popolarità che si riflette anche in Svizzera: secondo i dati di Helsana, in 10 anni si è passati da 107 a oltre 140’000 prescrizioni all’anno.

Il farmaco e i suoi effetti collaterali (19h30, RTS, 28.07.2025)

Dagli stessi dati emerge che in Svizzera ogni anno circa 30 donne sono esposte all’isotretinoina poco prima della gravidanza, e quasi dieci donne durante il primo trimestre.

Il rischio di malformazione legato al medicamento raggiunge il 30%, afferma la ricercatrice Alice Panchaud che aggiunge come orecchie, palato, cuore e cervello del feto sono particolarmente a rischio. Panchaud teme un aumento dei casi e ricorda che questi farmaci dovrebbero essere prescritti solo in determinate condizioni. “Secondo Swissmedic dovrebbe essere assunto solo in caso di acne severa e come ultima risorsa, cioè dopo aver provato tutti gli altri trattamenti disponibili”, ricorda la farmacista del CHUV e dell’UNIBE.

Lise ha sperimentato sulla propria pelle questi effetti. Dopo aver provato di tutto, si è decisa a prendere il Roaccutane. “Da un giorno all’altro, sono rimasta incinta anche se un medico mi aveva detto che non avrei mai potuto avere figli naturalmente. In quel momento, mi sono chiesta cosa dovessi fare” racconta ai microfoni della RTS.

Si è quindi fatta consigliare dalla ginecologa, che le ha spiegato quali erano i rischi di malformazione. In seguito hanno preso la decisione di abortire. Dieci anni più tardi non ha rimpianti, ma sta ancora cercando di creare una famiglia. Se dovesse tornare indietro, si affiderebbe a metodi più naturali e oggi vuole condividere la sua esperienza per fare prevenzione, ritenendo che questo farmaco venga proposto troppo facilmente.

Anche Amélie, a cui è stato consigliato questo trattamento, ritiene che venga prescritto troppo facilmente. “Con mio padre abbiamo letto il foglio informativo sugli effetti collaterali, perché non conoscevamo molto bene il farmaco, e l’abbiamo firmato” racconta.

La giovane sopporta però male il Roaccutane: come molti pazienti, inizia ad avere pensieri cupi, un effetto collaterale che è oggetto di forti controversie ma rimane menzionato nel foglietto illustrativo come effetto collaterale “raro”.

“Ero sempre negativa, non stavo bene, mi facevo del male” ricorda Amélie, che ha quindi deciso di interrompere il trattamento. “Le cose sono migliorate molto in fretta” rileva la madre. Alla fine è stato un altro trattamento, meno aggressivo, a permetterle di guarire.

In trent’anni sono 754 le segnalazioni di effetti indesiderati a Swissmedic, ma il dato rischia di essere sottostimato, dato che molte persone non comunicano le esperienze negative.

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L'industria farmaceutica e i dazi statunitensi

Telegiornale 28.07.2025, 20:00

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