Analisi

I funzionari pubblici in Svizzera sono troppi?

Un confronto internazionale in dati e cifre su impiego e salari nel settore pubblico elvetico

  • Ieri, 05:48
  • Ieri, 08:47
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L'amministrazione pubblica è tema di dibattito sotto la cupola federale

  • Keystone
Di: Hélène Joaquim, Cécile Denayrouse (RTS)/sf 

Tagliare nell’amministrazione pubblica per snellire il bilancio dello Stato: una misura adottata da Argentina e Stati Uniti, che hanno lanciato la tendenza, seguiti da Regno Unito, Canada e Vietnam. Anche in Svizzera alcuni politici guardano con interesse alla possibilità di ridurre il numero di funzionari per contenere la spesa pubblica, sottolinea RTS.

Secondo un recente studio di Avenir Suisse, il 23% della forza lavoro in Svizzera viene impiegata dal settore pubblico e il centro di studi liberale propone una serie di misure per limitare la sua espansione. Secondo i dati dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), poco più di un decimo della popolazione attiva lavora nel settore pubblico.

La differenza si spiega con la definizione di “settore pubblico” usata: Avenir Suisse include impieghi pubblici (come l’amministrazione statale ai vari livelli), parapubblici (come FFS e Posta) e sovvenzionati (come nell’agricoltura), mentre quella usata dall’OCSE è più restrittiva (p. 188 del rapporto), ma essendo uguale per tutti i Paesi permette un confronto internazionale.

La definizione dell’OCSE

Per “impiego nelle amministrazioni pubbliche” si intende l’occupazione a tutti i livelli di amministrazione (amministrazione centrale, amministrazioni statali federali, amministrazioni locali e amministrazioni di sicurezza sociale) così come nei ministeri propriamente detti, negli organismi e nelle direzioni pubbliche e nelle istituzioni senza scopo di lucro controllate dai poteri pubblici.

Secondo questo calcolo, nel 2022, poco meno di 595’000 persone lavoravano per un’amministrazione pubblica, dalla Confederazione ai Comuni, ovvero l’11,2% della popolazione attiva. Un dato che situa la Svizzera nel terzo inferiore dei Paesi membri dell’OCSE.

Un altro tema, che viene dibattuto da tempo anche a livello politico, è quello della continua crescita dell’amministrazione pubblica. Tra il 2003 e il 2023, i posti (equivalenti a tempo pieno) nella Confederazione sono aumentati dell’11,5%, ma allo stesso tempo la popolazione è cresciuta del 20% e il numero di funzionari in rapporto alla popolazione è rimasto piuttosto stabile negli ultimi anni.

Un altro argomento di discussione, anche sotto la cupola federale, è quello della disparità dei salari tra il settore pubblico e privato. Secondo l’Ufficio federale di statistica (UST), il salario mediano mensile nel pubblico è di 8’094 franchi contro 6’510 franchi nel privato.

Uno studio dell’Istituto di politica economica svizzera dell’Università di Lucerna quantifica queste differenze a +19% per i salari bassi e +4% per le posizioni dirigenziali. Una differenza spiegata in parte dal fatto che il settore pubblico impiega persone più qualificate, spesso più anziane. Uno studio comparativo, commissionato dal Consiglio federale e realizzato da PricewaterhouseCoopers, stima che i salari pubblici siano globalmente simili a quelli del privato. Alcune posizioni sono addirittura meno remunerate nel pubblico, in particolare le posizioni dirigenziali.

Secondo Avenir Suisse queste disparità nuocciono al settore privato, ma almeno i dipendenti, secondo uno studio della Banca centrale europea, possono trarne vantaggio: un aumento dell’1% dei salari nel settore pubblico si traduce in una crescita dello 0,3% in quello privato.

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