“Ogni fine settimana andiamo a caccia!” Non si tratta di caccia a cervi o lupi, ma di esseri umani, più precisamente presunti pedofili. Yannick (nome noto alla redazione) organizza queste cacce. In rete si finge una ragazza di 14 anni e inizia a chattare con uomini. Se mostrano interesse, di solito si organizza un incontro, spesso in un luogo isolato, come i boschi fuori città.
All’incontro ad aspettare il presunto pedofilo non c’è una ragazza, ma un gruppo di adolescenti mascherati e pronti alla violenza, alcuni armati. Le vie di fuga vengono bloccate e l’uomo viene picchiato. I giovani filmano le loro azioni e pubblicano i video online, con una musica allegra di sottofondo, intervallati da conversazioni di chat per dimostrare il contatto con minorenni, che l’uomo si è meritato le botte. L’obbiettivo sarebbe di scoraggiare altri pedofili, si giustificano i giovani.
“È un modello molto antico”, dice l’esperto di estremismo Jérôme Endrass ai microfoni di SRF. “Ogni autore cerca sempre una giustificazione per i suoi atti violenti”, e il tema della pedofilia si presta particolarmente bene a questo scopo.
Un fenomeno arrivato dagli Stati Uniti
La “caccia ai pedofili” esiste da anni negli Stati Uniti, con centinaia di video presenti online e anche in emissioni televisive di uomini umiliati e picchiati davanti alla telecamera.
Se in Svizzera si tratta di un fenomeno relativemente recente, in Ticino una trentina di ragazzi sono stati sanzionati per una ventina di spedizioni punitive nei confronti di persone intenzionate ad avere incontri sessuali con minori.
https://rsi.cue.rsi.ch/info/ticino-grigioni-e-insubria/A-caccia-di-presunti-pedofili-una-trentina-di-ragazzi-sanzionati--3184002.html
Incontro con i cacciatori nel bosco
Facendo ricerche sul tema in Svizzera ci si imbatte inevitabilmente nel gruppo “PHCH”. Anche un video sulla piattaforma X, in cui un uomo viene picchiato, porta il marchio di questo gruppo. Stabilire un contatto risulta però difficile: molti messaggi restano senza risposta, ma dopo diverse settimane si riesce a organizzare un incontro.
La diffidenza nei confronti dei media è grande, così come la paura della polizia. Per diverso tempo non viene indicato un luogo per l’incontro, solo un orario. Poco prima dell’apputamento vengono inviate le coordinate: un’area per grigliate nel bosco, alla periferia di Zurigo.
Dopo una lunga attesa, si presentano due persone. La violenza che mostrano online è scomparsa, sono due adolescenti nervosi e timidi, ma presto cominciano a raccontare con orgoglio ed entusiasmo delle loro “battute di caccia”.
I cacciatori di pedofili svizzeri (Impact Reportage, SRF, 22.10.2025)
Video dei pestaggi come deterrente?
“Vogliamo incontrare i pedofili e picchiarli. Se i video diventano virali, altri pedofili li vedranno e avranno paura di incontrare bambini”. È così che Yannick giustifica le sue azioni. Tuttavia, la ricerca contraddice questo approccio, spiega Jérôme Endrass: “La deterrenza non impedisce tali atti”. Chi compie il passo di commettere un grave reato sessuale su un bambino non si fermerà. Secondo l’esperto, la paura di essere arrestati dalla polizia ha un effetto nettamente più forte, e anche questo spesso non è sufficiente.
Yannick racconta che azioni come quella del video, dove un uomo è stato picchiato, avvengono in tutta la Svizzera. Afferma che un centinaio di persone sarebbero coinvolte in tutto il Paese. Un numero che suscita qualche dubbio: SRF Impact è riuscita a infiltrarsi in varie chat Telegram del gruppo di cacciatori di pedofili, e una di queste contava effettivamente più di 200 membri, ma è inattiva, un’altra comprende una dozzina di persone.
Un redattore della rivista online Republik per cinque mesi ha letto in incognito la chat Signal dei cacciatori di pedofili incontrati nel bosco di Zurigo. Le conversazioni sono cariche di slogan di estrema destra, antisemitismo, omofobia e simbologia nazista.
Ideologia di fondo
Il legame tra estrema destra e i cacciatori di pedofili non è una coincidenza, ma segue uno schema. Come spiega l’esperto di estremismo Jérôme Endrass, l’argomento della “protezione dell’infanzia” è stato strumentalizzato per secoli. “Già nel Medioevo, si sosteneva che le comunità ebraiche massacrassero bambini cristiani.” Ancora oggi, gruppi di estrema destra riprendono questa retorica: la presunta lotta contro i pedofili serve da copertura per seminare odio e giustificare la violenza. La figura del “protettore dei bambini” diventa così uno scudo morale per nemici ideologici.
I giornalisti di SRF, armati delle conversazioni documentate dal giornalista di Republik, tornano a confrontarsi con i giovani. Questa volta Yannick non è presente, ma tra i tre che arrivano nel bosco alla periferia di Zurigo c’è “Snowman”, un membro del gruppo che nelle chat usa pesante retorica nazista: “Avremmo bisogno di un secondo Adolf Hitler che gasi tutti i richiedenti asilo e faccia pulizia”.
All’inizio del confronto insistono che il gruppo è incentrato sulla protezione dei bambini, che nelle chat non ci siano contenuti di estrema destra. Una volta messi di fronte alle frasi nero su bianco, si difendono dicendo che “non erano intese in quel modo” e assicurano che si trattava solo di uno scherzo.
Uno scherzo pericoloso, secondo Endrass: “Qui non si tratta di protezione dei bambini, si tratta di violenza”. Secondo le statistiche, una parte importante degli atti di violenza è commessa da giovani tra i 14 e i 24 anni, un’età in cui molti cercano deliberatamente questo tipo di azione.
Nel bosco, i giovani visibilmente irritati dalla rivelazione dei loro messaggi privati sembrano comunque rendersi conto che, dall’esterno, il loro comportamento può essere interpretato più come una manifestazione di violenza che come una reale difesa dei minori, per poi rapidamente tornare a insistere che lo fanno “per proteggere i bambini”.
Poco dopo l’incontro nel bosco i membri abbandonano la chat, che viene cancellata, ma probabilmente ne è subito stata creata un’altra per pianificare la prossima caccia.

Chiusa l'inchiesta sulle spedizioni punitive dei minorenni
Il Quotidiano 09.10.2025, 19:00






