Economia e Finanza

Esportazioni svizzere in netto calo

Dopo il record di marzo, aprile è in controtendenza a causa dell’andamento del comparto farmaceutico in flessione con gli USA - Orologi: boom a causa dei dazi

  • Oggi, 11:23
03:59

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Notiziario 27.05.2025, 11:00

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Di: ats/joe.p. 

Dopo il forte rialzo di febbraio e il record di marzo le esportazioni svizzere hanno subito un netto calo in aprile, influenzate ancora una volta dall’andamento del comparto farmaceutico, in un contesto di scambi con gli Stati Uniti in forte flessione.

Il valore totale dei beni venduti all’estero è sceso del 9,2% rispetto al mese prima, quando era salito del 13,2%. In sensibile contrazione risultano anche le importazioni, diminuite del 15,6%.

Le variazioni indicate sono nominali: in termini reali si sono attestate rispettivamente a -3,3% (export) e -10,0% (import), emerge dai dati pubblicati oggi dall’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC). Hanno preso la via dell’estero merci per 25,2 miliardi di franchi, mentre in direzione opposta i movimenti ammontano a 18,9 miliardi: il periodo in rassegna si chiude con un’eccedenza record di 6,3 miliardi.

Nel confronto con marzo i principali settori dell’export hanno avuto un andamento non unitario. Il ramo di gran lunga più importante, la chimica-farmaceutica, segna -17,1% (a 14,5 miliardi di franchi); seguono le macchine e l’elettronica (+1,4% a 2,7 miliardi), l’orologeria (+16,0% a 2,6 miliardi) e gli strumenti di precisione (+2,3% a 1,5 miliardi).

A livello geografico il continente più interessante per i prodotti elvetici rimane l’Europa (-0,3% a 14,0 miliardi), con un contributo importante fornito da Germania (+7,9% a 3,7 miliardi), Slovenia (-17,2% a 2,3 miliardi), Italia (+0,1% a 1,8 miliardi) e Francia (+11,8% a 1,6 miliardi). In forte flessione è il Nord America (-34,7% a 6,0 miliardi): gli Stati Uniti, malgrado il deciso calo (-36,1% a 5,6 miliardi), mantengono comunque il primato di maggiore importatore di merci dalla Confederazione, una posizione in passato spesso disputata con la Germania. Fa invece un passo in avanti l’Asia (+4,4% a 4,6 miliardi), sulla scia del dinamismo della Cina (+15,2% a 1,4 miliardi).

Anche sul fronte delle importazioni il settore più importante rimane quello chimico-farmaceutico (-15,6% a 6,5 miliardi), seguito da macchine ed elettronica (-1,2% a 2,7 miliardi), veicoli (-3,4% a 1,7 miliardi), metalli (-1,6% a 1,2 miliardi) e alimentari (-3,2% a 1,2 miliardi). Riguardo alle regioni, sono in flessione sia l’Europa (-20,1% a 13,9 miliardi) che l’Asia (-2,6% a 3,2 miliardi), come pure il Nord America (-15,4% a 1,1 miliardi).

Orologi: boom esportazioni verso gli USA

Dopo un primo trimestre solo timidamente positivo le vendite di orologi svizzeri all’estero hanno registrato una forte accelerazione in aprile, sulla scia del boom di consegne verso gli Stati Uniti per evitare i dazi e della forte tonicità dei prodotti più cari.

Stando ai dati diffusi oggi dalla Federazione dell’industria orologiera (FH), nel quarto mese dell’anno le esportazioni si sono attestate a 2,5 miliardi di franchi, in progressione del 18,2% rispetto allo stesso periodo del 2024. In termini di numero i segnatempo smerciati hanno presentato invece un incremento del 6,4% a 1,3 milioni.

A livello di singoli mercati dominano di gran lunga gli Stati Uniti (+149% a 852 milioni di franchi), che erano già di per sé il principale sbocco del made in Switzerland e che in aprile hanno beneficiato di una crescita eccezionale degli invii, in previsione dei dazi che poterebbero arrivare nei prossimi mesi. Al secondo posto figura il Giappone (+2% a 176 milioni), seguito da Regno Unito (+2% a 145 milioni), Singapore (-9% a 132 milioni), Cina continentale (-31% a 132 milioni) e Hong Kong (-23% a 131 milioni).

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