La Federal Reserve (FED) lascia i tassi di interesse invariati nonostante le pressioni del presidente Donald Trump. Il costo del denaro negli Stati Uniti resta fermo in una forchetta fra il 4,25% e il 4,50%, lo stesso livello da dicembre scorso.
L’atteso annuncio è stato, in qualche modo, “bruciato” dallo stesso Trump. “So che la FED abbasserà i tassi a settembre, non adesso”. Lo ha detto il presidente alla Casa Bianca, pochi minuti prima delle 20 (ora svizzera), l’orario fissato per la comunicazione della FED, ribadendo ancora una volta la delusione verso il capo della Banca Centrale, Jerome Powell. “È sempre troppo in ritardo, anche se lo facesse oggi”, ha aggiunto.
La FED ha finora giustificato la sua moderazione con i rischi posti dalla politica doganale di Trump. Nello statement della FED si legge che l’attività economica del paese appare “moderata nella prima parte dell’anno”. Anche l’inflazione resta “abbastanza
elevata”.
Quanto a un taglio già deciso per la fine dell’estate, Powell ha dichiarato che per la riunione della Federal Reserve di settembre sui tassi di interesse, “non è stata presa alcuna decisione.

FED taglia i tassi di interesse di riferimento
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