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È morto José “Pepe” Mujica 

Ex guerrigliero tupamaro, dallo stile informale e austero, icona della sinistra sudamericana, l’ex presidente dell’Uruguay aveva 89 anni

  • Ieri, 21:59
  • Ieri, 22:41
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José “Pepe” Mujica 

  • EPA/Keystone
Di: AFP/Reuters/ANSA/M. Ang. 

L’ex presidente dell’Uruguay José “Pepe” Mujica è morto martedì a 89 anni; gli era stato diagnosticato un cancro all’esofago nell’aprile 2024.

Ex guerrigliero, dallo stile informale e austero, icona della sinistra sudamericana, Mujica era campione di frugalità. Si definiva uno “stoico filosofico”, guidava da solo il suo vecchio Maggiolino e si era rifiutato di vivere nella residenza presidenziale, preferendo la sua modesta fattoria alla periferia di Montevideo. Doveva la sua popolarità alla sua personalità e al suo modo di parlare spontaneo, schietto e spesso polemico.

Promotore di misure progressiste per l’America Latina, come la legalizzazione della cannabis - una prima mondiale nel 2013 - dell’aborto e del matrimonio omosessuale, Pepe Mujica è stato soprannominato “il presidente più povero del mondo” perché ha donato quasi tutto il suo reddito a un programma di edilizia sociale.

Il regista serbo Emir Kusturica gli dedicò un documentario uscito nel 2018: “Pepe, una vita suprema”.

Soffrendo di una malattia immunitaria, fu la pandemia di coronavirus a “buttarlo fuori” e a costringerlo a rinunciare al suo unico mandato nell’ottobre 2020. “L’unica cosa permanente nella vita è il cambiamento”, disse nel suo discorso di dimissioni. “La vita se ne va, è inevitabile, ma le cause restano”.

Negli anni ‘60 è stato uno dei fondatori del movimento guerrigliero di estrema sinistra Tupamaros. Colpito e ferito nel 1970, fu imprigionato per tutta la durata della dittatura (1973-1985). Messo in isolamento, fu torturato.

Mentre non ha mai nascosto la sua “simpatia” per il defunto presidente venezuelano Hugo Chavez (1999-2013), ex leader della sinistra antiliberale latinoamericana, si è più facilmente paragonato al presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva (2003-2011), rieletto nel 2022.

Come Ministro dell’Agricoltura dal 2005 al 2008, era orgoglioso delle sue radici agricole. Critico della “cultura consumistica”, ha deplorato il fatto che “molte persone confondono l’essere con l’avere”. Disse che avrebbe voluto fare “ancora di più” e lamentò “il fatto che ancora oggi ci sono persone che non hanno abbastanza da mangiare”.

“Abbiamo commesso degli errori quando eravamo giovani, ma avevamo la capacità di sognare. Credevamo che avremmo costruito un mondo migliore (...) Che speranza hanno oggi i giovani per un mondo migliore? Noi avevamo un’utopia, loro non ce l’hanno. Non è colpa loro. È colpa di un’epoca cieca come la nostra”, disse.

Era sposato con Lucia Topolansky, che aveva conosciuto nella “lotta clandestina” prima dell’avvento della dittatura. “Il più grande successo della mia vita”, diceva della compagna di una vita, con la quale non ha avuto figli. Senatrice, è stata vicepresidente dell’Uruguay dal settembre 2017 al marzo 2020.

All’inizio di gennaio, in una delle sue ultime interviste, dopo aver fatto campagna all’età di 89 anni per il ritorno della sinistra al potere con l’elezione di Yamadu Orsi, Mujica aveva dichiarato: “Il mio ciclo è finito. È chiaro che sto morendo. Il guerriero ha diritto al suo riposo”.

Notiziario 22.00 del 13.05.2025

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Notiziario

Notiziario 13.05.2025, 22:00

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Festival Venezia, Mujica protagonista

Telegiornale 03.09.2018, 20:00

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