Dalla Spagna alla Grecia, nel sud dell’Europa migliaia di pompieri stanno lottando contro il fuoco. Soltanto in Spagna sono attualmente attivi almeno quattordici incendi in sette comunità autonome, come ha dichiarato mercoledì la ministra della transizione ecologica Sara Aagesen. Si contano sinora due morti e diversi feriti.
Secondo i media locali, nelle ultime ore oltre 6’000 persone hanno dovuto lasciare le loro abitazioni a scopo preventivo. Le zone più colpite sono le regioni del nord-ovest e dell’ovest: Galizia, Castiglia-Leon ed Estremadura. Non è al momento disponibile un calcolo preciso degli ettari di terreno bruciati, ha detto ancora Aagesen. E ha sottolineato: “Si tratta di numeri inferiori a quelli di altri anni, ma in termini di quantità di incendi sono di molto superiori”.
“I servizi d’emergenza continuano a lottare contro il fuoco in diversi punti del nostro Paese” ha scritto mercoledì mattina su X il premier spagnolo Pedro Sánchez. “La situazione resta grave, è essenziale la massima prudenza” ha aggiunto.
Anche in Grecia continua la battaglia di 4’850 pompieri, supportati da 62 mezzi aerei, per domare i molteplici incendi scoppiati martedì in più regioni. I residenti di decine di insediamenti nel Peloponneso a sud di Patrasso, nell’isola di Chio, nell’Egeo settentrionale, e a nord di Prevesa, nell’Epiro, hanno passato una notte difficile, scandita da ripetuti ordini di evacuazione, mentre i forti venti hanno continuato a dare forza alle fiamme, riportano i media greci. Nel frattempo il rischio di incendi resta elevato per la maggior parte delle regioni.
In Grecia
L’emergenza incendi prosegue in Montenegro, anche se la situazione sembra leggermente migliorata grazie al massiccio intervento di squadre di pompieri e della protezione civile giunte da altri Paesi. Stando ai media regionali, sono stati localizzati e messi sotto controllo numerosi roghi intorno alla capitale Podgorica e nelle municipalità di Niksic, Bjelo Polje, Danilovgrad e Savnik. Martedì un militare è morto in un incidente che aveva coinvolto un’autocisterna d’acqua durante operazioni di spegnimento di un incendio vicino a Podgorica.
Un morto si conta anche in Turchia: si tratta di un operaio della guardia forestale che ha perso la vita dopo che un’autocisterna dei pompieri si è ribaltata durante le operazioni per cercare di spegnere un incendio in provincia di Osmaniye. Secondo la televisione di Stato TRT, altri quattro operai sono rimasti feriti.
In Albania l’emergenza riguarda Delvina, circondata martedì in serata da vasti incendi divampati sulle colline sovrastanti. La situazione è precipitata nel giro di poco meno di trenta minuti dalla comparsa delle prime fiamme. I pompieri stanno cercando di isolare alcuni depositi di gas, mentre è stato evacuato anche l’ambulatorio locale. Al momento non si hanno informazioni sui danni e sulle possibili conseguenze. Attualmente in tutto il Paese sono attivi 27 roghi.
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