Ticino e Grigioni

Canicola, colpiti anche gli atleti

Nelle ultime settimane si sono tenuti diversi incontri internazionali, nonostante le temperature molto alte - L’intervista al medico sportivo Patrick Siragusa

  • 2 ore fa
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Gli sportivi e il caldo

SEIDISERA 12.08.2025, 18:00

  • Keystone
Di: SEIDISERA-Maria Jannuzzi/M.Mar. 

Un orientista italiano 29enne, Mattia Debertolis, è morto lunedì, vittima di un malore durante una gara di corsa d’orientamento ai World Games di Chengdu. In quella località della Cina centrale c’erano 43 gradi. Il caldo non ha dato tregua nemmeno agli atleti presenti ai mondiali di nuoto di Singapore e a quelli agli europei di hockey su prato in Germania.

Le ondate di calore sono sempre più frequenti e intense e influiscono sulle attività quotidiane, compresa, quindi, anche la pratica sportiva. Patrick Siragusa, responsabile del Centro cantonale di Medicina dello Sport a Tenero, ha discusso del problema a SEIDISERA.

Siragusa ha sottolineato come la federazioni e Swiss Olympic stiano affrontando la questione da anni: “Ogni volta che si preparano le Olimpiadi, gli atleti vengono sensibilizzati sulle problematiche del caldo e su cosa possono fare per ridurre i rischi e sopportare meglio le alte temperature”. Questa conoscenza si diffonde a cascata, ha spiegato il medico sportivo, dagli organismi nazionali fino ai singoli atleti, che sempre più spesso ne parlano e adottano misure preventive.

“Spesso gli interessi sportivi ed economici prevalgono su una programmazione più idonea”

Modificare i calendari sportivi, tuttavia, non è semplice. Siragusa spiega che spesso “gli interessi sportivi ed economici prevalgono su una programmazione più idonea”, e “i diritti televisivi impongono gli orari delle partite, o la necessità di concludere una gara entro tempi prestabiliti prevale sugli aspetti legati alla salute”.

Il rischio più grave legato all’attività sportiva con temperature elevate è il colpo di calore. “È la situazione in cui il corpo non è in grado di dissipare il calore, sia quello che riceve dall’ambiente sia quello prodotto dall’attività fisica stessa”, ha osservato il medico e, se la temperatura corporea “supera i 40-41 gradi, si può arrivare a confusione, perdita di coscienza e coma”.

I segnali che manda il corpo non vanno sottovalutati: “Mal di testa, vertigini e capogiri”. Dall’esterno una terza persona “può vedere che l’atleta, il paziente, ha una pelle rossa, magari non si comporta o non si muove più in maniera coordinata”. Non “sempre l’atleta stesso se ne rende conto (di questi sintomi, ndr), magari anche perché preso dall’obiettivo di finire la gara”. Lo sportivo potrebbe avere dei sintomi sospetti, come “smettere di sudare nonostante il caldo”.

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