APPROFONDIMENTO

Lo stress termico causato dalle forti ondate di calore è nocivo per l’organismo

Mentre Europa e Nord America affrontano una nuova ondata di caldo soffocante ed incendi, gli esperti lanciano l’allarme: la nostra salute è minacciata

  • Oggi, 05:33
  • 2 ore fa
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Sud Europa nella morsa di caldo e incendi

SEIDISERA 12.08.2025, 18:00

  • KEYSTONE/Salvatore Di Nolfi
Di: ATS/RTS/joe.p. 

Europa e Nord America stanno affrontando - o si preparano ad affrontare - una nuova ondata di caldo soffocante e di incendi potenzialmente fuori controllo e gli esperti lanciano l’allarme: lo stress termico provocato da queste condizioni estreme rappresenta una minaccia concreta per la salute.

Questo fenomeno, spesso sottovalutato, provoca più vittime di uragani, alluvioni e altri eventi climatici estremi. In Spagna, un ente pubblico ha attribuito circa 1’000 decessi alla canicola di luglio. In Giappone, e parliamo solo della città di Tokyo, si stima invece che 56 persone siano morte a causa del caldo tra giugno e luglio. E questi numeri potrebbero essere ampiamente sottostimati.

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Temperature massime osservate dal 28 luglio al 4 agosto 2025 (i punti indicano temperature massime ≥ 38°C) [OMM - Amministrazione meteorologica cinese]

Un “killer silenzioso”

Lo stress termico si manifesta quando il corpo non riesce più a raffreddarsi, causando sintomi che vanno da vertigini e mal di testa fino al collasso di organi vitali e - nei casi più gravi - anche alla morte. È il risultato di un’esposizione prolungata al caldo e ad altri fattori ambientali che impediscono al corpo di regolare la propria temperatura.

Il caldo è subdolo, uccide in modo silenzio

Alejandro Saez Reale, Organizzazione Meteorologica Mondiale

“Il caldo è subdolo, uccide in modo in silenzio, perché i sintomi non sono sempre evidenti. E in presenza di patologie pregresse, le conseguenze possono essere gravissime, persino fatali”, spiega Alejandro Saez Reale dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM).

I soggetti più vulnerabili sono i neonati, gli anziani e le persone con problemi di salute, ma pure chi lavora all’aperto è a rischio. Secondo l’OMM, il caldo uccide circa mezzo milione di persone ogni anno, ma il numero reale potrebbe essere fino a 30 volte più alto. E con il cambiamento climatico, le ondate di calore stanno diventando sempre più frequenti, lunghe ed intense.

Non basta guardare il termometro

La temperatura percepita può essere molto diversa da quella misurata. A parità di gradi, il caldo secco del deserto è più tollerabile rispetto all’umidità opprimente della giungla, dove il sudore fatica ad evaporare. Per valutare l’impatto reale del caldo sul corpo umano, gli scienziati considerano anche l’umidità, il vento, l’esposizione al sole, il tipo di abbigliamento e la presenza di cemento o vegetazione.

Esistono diversi indici per misurare lo stress termico. L’Indice Universale del Clima Termico (UTCI), usato dall’osservatorio climatico europeo Copernicus, tiene conto di temperatura, umidità, vento e radiazione solare, classificando il rischio da moderato a estremo. Il livello massimo corrisponde a una temperatura percepita di 46°C o più, oltre la quale è necessario intervenire per raffreddare il corpo.

Negli Stati Uniti si usa l’heat index, che combina temperatura e umidità all’ombra, mentre in Canada si adotta l’Humidex, con una scala cromatica che indica il grado di disagio. Altri indici includono il Tropical Summer Index e il Predicted Heat Strain, ma ognuno ha i suoi limiti.

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Humidex è un valore che combina la temperatura dell’aria e l’umidità relativa per dare un’idea della temperatura percepita dal corpo umano

“Non esiste un approccio universale”, sottolinea John Nairn, esperto di ondate di calore dell’OMM. L’UTCI, ad esempio, funziona bene in Germania, dove è stato sviluppato, ma sovrastima il rischio nei Paesi del Sud, dove le popolazioni sono più abituate al caldo.

Infine, questi indici non considerano gli effetti indiretti del caldo, come i blackout causati dal sovraccarico dei condizionatori o i disagi nei trasporti pubblici, tutti fattori che possono mettere a rischio la sicurezza pubblica.

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