“No, non è credibile che i droni abbiano sbagliato traiettoria a causa della guerra elettronica”. Sono le parole del professor Mauro Gilli, esperto di tecnologie militari e sicurezza internazionale presso la Hertie School di Berlino, interpellato dalla RSI in seguito all’abbattimento di una decina di droni stranieri nei cieli polacchi.
Un episodio senza precedenti avvenuto nella notte tra martedì e mercoledì: 19 velivoli senza pilota hanno violato lo spazio aereo polacco, facendo scattare l’abbattimento. Tutto questo mentre in Ucraina era in corso un massiccio attacco russo, con più di 400 droni e numerosi missili, secondo i dati diffusi dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Polonia: l'aviazione abbatte 10 droni stranieri
Telegiornale 10.09.2025, 12:30
Una minaccia concreta, non un errore
Già in altre occasioni era stato violato lo spazio aereo, con singoli droni caduti nelle campagne polacche. Stavolta la situazione era diversa: i velivoli senza pilota erano molti di più. “Considerando il numero elevato, non si può insinuare che si sia trattato di un incidente” afferma Gilli.
Si trattava di droni russi lanciati dalla Bielorussia, secondo il premier polacco Donald Tusk. Una versione che anche Gilli condivide, spiegando che alcuni hanno sorvolato la Polonia per poi andare a colpire obiettivi in Ucraina. “Altri sono però stati abbattuti, quindi non sappiamo quale fosse l’obiettivo. Ma non è rilevante: sono comunque stati intercettati perché si erano spinti in modo significativo in territorio polacco e ponevano una minaccia vera e propria”.
La messa in sicurezza dei resti di un drone abbattuto in Polonia
La guerra elettronica non c’entra
E non è credibile che, come detto, siano andati fuori rotta a causa della guerra elettronica, ossia il disturbo delle frequenze GPS in atto nei cieli ai confini orientali e settentrionali dell’Europa (il cosiddetto jamming). “Può accadere per un velivolo, non per un numero così alto” dice Gilli. E aggiunge: “Inoltre i droni russi sono dotati di un sistema di ridondanza che consente il mantenimento della rotta anche in caso di jamming ucraino”.
Mauro Gilli
Si è trattato di una violazione intenzionale dello spazio aereo europeo, ha detto l’alta rappresentante dell’Unione Europa per gli Affari esteri, Kaja Kallas. Un’ipotesi che secondo Gilli è suffragata da vari sabotaggi che si sono verificati di recente. “Probabilmente da parte russa c’è l’intenzione di aumentare la tensione sui Paesi occidentali, con la guerra ibrida ma anche cercando di spingersi un po’ oltre” sostiene l’esperto.
Cosa farà l’Occidente?
Ora cosa accadrà? Dipenderà dalla risposta dell’Occidente: “Se non ci sarà risposta, la Russia avrà un incentivo per escalare, perché capirà che alla fine alle parole europee non fanno seguito i fatti. Se invece saranno prese delle misure molto chiare, cosa di cui però dubito, è possibile che queste provocazioni cessino”.
Il premier polacco ha affermato che sarà invocato l’articolo 4 della NATO, richiedendo una consultazione formale all’interno dell’alleanza. L’articolo stabilisce un meccanismo di consultazione fra le parti del trattato in caso di minaccia all’integrità territoriale, all’indipendenza politica o alla sicurezza di una delle parti.
Un tetto danneggiato dai resti di un drone abbattuto in Polonia
La violazione e le decisioni dell’Unione Europea
Sulla tempistica dell’episodio, Antonio Missiroli, esperto di difesa europea e docente a Scienze Politiche a Parigi, ha spiegato al Radiogiornale della RSI che nell’Unione Europea ci sono attualmente in ballo diverse decisioni che riguardano proprio l’Ucraina: “Si sta decidendo un 19esimo pacchetto di sanzioni e si sta parlando della possibilità di sbloccare i fondi russi congelati nelle banche europee per poterli usare a sostegno dell’Ucraina. E oggi c’era inoltre il discorso di Ursula von der Leyen al Parlamento europeo, che era incentrato essenzialmente sui temi legati alla difesa e alla costruzione di uno scudo”. E ha dunque aggiunto: “È molto probabile che si tratti di una provocazione, ma soprattutto di un test per vedere lo stato della risposta e delle capacità militari occidentali”.
Radiogiornale delle 12.30 del 10.09.2025: L’intervista ad Antonio Missiroli sulla violazione dello spazio aereo polacco
RSI Info 10.09.2025, 12:30
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