Gad Lerner, ex direttore del TG1, conosce bene Beirut, dove è nato 69 anni fa. Una voce, la sua, di ebreo critico verso la dirigenza israeliana, che la RSI ha raccolto a Lugano, dove il giornalista è stato ospite del LAC. Il suo parere sugli ultimi sviluppi dello scontro tra Israele ed Hezbollah è totalmente negativo: “C’è qualcosa di assurdo, oltre che di mostruoso - dice Lerner - nel fatto che questo conflitto non è scaturito da una controversia territoriale tra gli Hezbollah libanesi e Israele. Il confine è quello che era prima”.
“È un conflitto - prosegue il giornalista - per interposta persona, nel senso che Hezbollah ha continuato a provocare, lanciando razzi su Israele in nome e per conto del capofila dell’Islam sciita, l’Iran. E dall’altra parte, c’è un gruppo dirigente israeliano che conosce solo il linguaggio della forza ed è convinto che la supremazia tecnologica e militare sia l’unico strumento per dare sicurezza ai propri cittadini. Ma è passato quasi un anno dal 7 ottobre e Israele è molto screditata e isolata sul piano internazionale”.
Israele è oggi apparentemente anche meno sicuro? “Lo vada a chiedere agli israeliani come vivono e come stanno - risponde Lerner - . Se questo campione della sicurezza, l’uomo (il primo ministro Benjamin Netanyahu, ndr) che doveva dare stabilità, sottomettendo i palestinesi e facendo finta che non esistessero, stringendo accordi con i regimi arabi, senza chiamare in causa il tema della nazione palestinese. Ecco, chiedete agli israeliani se oggi si sentono più sicuri? O se, invece, per la prima volta da molti anni, tremiamo - lo dico anch’io - per il futuro di Israele. Perché se degenera, si degrada in una forma di etnocrazia, di Paese esclusivamente degli ebrei, che nega i diritti degli altri, non solo Israele perde la sua natura democratica, ma rischia davvero la sopravvivenza”.
L’intervista a Controcorrente
Gad Lerner è stato ospite ieri anche della trasmissione Controcorrente, durante la quale è stato intervistato da Antonio Bolzani. Di seguito la puntata andata in onda:
Le guerre e l’opinione pubblica, fra schieramenti, indifferenza e sfumato pacifismo
Controcorrente 24.09.2024, 11:45