ATTACCO ISRAELIANO ALL’IRAN

“Mai visto nulla di simile in vent’anni a Teheran”

Un testimone racconta il risveglio improvviso dopo i raid israeliani, la paura e l’assenza di rifugi in una città colpita nel cuore

  • Ieri, 13:36
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Radiogiornale 12.30 del 13.06.2025 - Il servizio di Manjula Bhatia 

RSI Info 13.06.2025, 13:24

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Di: Radiogiornale/Manjula Bhatia/YR 

Nella notte tra giovedì e venerdì Israele ha lanciato un attacco aereo sull’Iran, colpendo obiettivi civili e militari. Tra le vittime, anche figure di spicco come il comandante dei Guardiani della Rivoluzione, Hossein Salami. L’operazione ha scosso la capitale iraniana, dove per la prima volta in oltre vent’anni si sono sentiti chiaramente i colpi della contraerea nel cuore della città.

Il Radiogiornale ha raccolto la testimonianza di Raffaele Mauriello, professore di letteratura all’Università di Teheran, che racconta in prima persona la notte dell’attacco.

“Mi sono svegliato all’improvviso alle tre di notte con dei rumori che sembravano dei lampi. Ho guardato fuori e mi sono accorto però che erano rumori - soprattutto i secondi - della contraerea che sono più sordi ed era chiaro che stava succedendo qualcosa. Non ho visto molte finestre accese, mi sono subito connesso a Twitter e ho capito che c’era un attacco da parte di Israele”.

Quali parti della città sono state bombardate? E lei quanto vicino si trova alle zone colpite?

“In realtà abbastanza vicino, nel senso che Israele ha colpito obiettivi civili, per lo meno sicuramente a Teheran. Per esempio sono stati uccisi diversi scienziati, tra cui il rettore della più importante università privata del Paese universitario, e diversi membri dei Guardiani della Rivoluzione, però nelle loro abitazioni. Quindi Israele magari avrà anche colpito obiettivi militari, ma sicuramente ha colpito obiettivi civili. Cioè ho visto le foto e le immagini di palazzi e di case che conosco perché alcuni sono emblematici di Teheran; quindi ha colpito la città e in città si sono sentiti gli attacchi e si è sentita la contraerea”.    

Ha memoria professor Mauriello di attacchi così massicci sulla capitale iraniana?

“No così massicci no. Ripeto c’è stato precisamente uno scontro più o meno un anno fa dove si è sentita la contraerea a Teheran, però in quel caso sono stati colpiti obiettivi solo militari alla periferia della città quindi qua è arrivato solo un’eco. Stanotte, per una mezz’oretta, ho sentito bene le bombe e la contraerea e poi è successo di nuovo qualche ora dopo. Che io possa dire, di queste dimensioni non è mai successo negli ultimi venti e più anni.”

Che misure di sicurezza ci sono in Iran? Ci sono rifugi in che modo potete proteggervi da attacchi di questo genere?

“Io non ho mai sentito di rifugi, non ho mai fatto prove di rifugi. Diciamo che la popolazione iraniana vive in maniera tranquilla, sa che una guerra nella regione è sempre possibile. Però non diciamo non c’è assolutamente la volontà di una guerra e da questo punto di vista non sono stati fatti preparativi per la popolazione di una guerra. Sì, l’esercito iraniano si è fornito di missili balistici, di droni, quindi l’Iran è preparato a difendere il territorio. Però da parte della popolazione - che io possa dire dopo aver lavorato per undici anni in un’università pubblica - nessuno ha mai parlato concretamente di come affrontare una guerra sulla città. Ed attaccare una città e edifici pubblici è una chiara violazione del diritto internazionale, diciamolo chiaramente. Perché questo attacco è un attacco che anche l’esperto basico di relazioni internazionali direbbe un attacco illegittimo dal punto di vista del diritto internazionale. È fatto anche per intimidire la popolazione ed è una cosa molto grave.”

Timori di un possibile attacco israeliano erano cresciuti negli ultimi giorni. Vi aspettavate che potesse accadere proprio adesso che sono avviati i colloqui diretti tra Stati Uniti e Iran? Un nuovo appuntamento era previsto per domenica in Oman.

“Sinceramente, no, non ce lo aspettavamo. Certo, l’Iran ha vissuto otto anni di guerra con l’Iraq, quindi non è la prima volta che affronta un conflitto. Ma se parliamo delle grandi città, e in particolare di Teheran, in oltre vent’anni di esperienza nel Paese non avevo mai visto nulla di simile. L’anno scorso c’era già stato un attacco, ma aveva colpito solo obiettivi militari alla periferia della città. Questa volta, invece, le esplosioni si sono sentite chiaramente nel centro urbano. È da circa un anno che il conflitto tra Iran e Israele si è fatto più diretto, anche se procede a fasi alterne. In questo momento, però, non ci aspettavamo un’escalation, anche perché sono in corso colloqui diretti tra Iran e Stati Uniti, con il sostegno di diversi Paesi europei. Anche Trump si è detto favorevole a un accordo. Questo attacco rappresenta quindi un duro colpo alla diplomazia. È difficile pensare che Israele non abbia informato gli Stati Uniti prima di agire. Per questo, ci si chiede come mai Washington abbia permesso che accadesse. Dal mio punto di vista, è stata una scelta sbagliata, soprattutto in questo momento.”              


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