“Niente pace in Ucraina senza gli europei”

Nessun piano di pace può essere finalizzato senza coinvolgere Kiev e gli europei, ha ribadito Emmanuel Macron dopo aver ricevuto lunedì all’Eliseo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in particolare riguardo agli attivi russi congelati (soprattutto in Belgio e che la Francia è propensa ad usare in favore dell’Ucraina), alle sanzioni adottate dall’UE, all’ingresso di Kiev nell’Unione Europea e alle garanzie di sicurezza.

Macron non ha voluto “dare lezioni” al suo interlocutore, indebolito dallo scandalo di corruzione che ha portato nei giorni scorsi alle dimissioni di Andriy Yermak, braccio destro di Zelensky.

Zelensky che dal canto suo ha insistito sul fatto che la Russia non possa essere ricompensata per la sua aggressione, ammettendo però che le questioni territoriali sono le più spinose da risolvere e dicendo di voler discutere personalmente con Donald Trump delle condizioni per la pace. Colloqui con rappresentanti della Casa Bianca si sono tenuti ancora domenica negli Stati Uniti, dove era presente una delegazione guidata da Rustem Umerov, e si attende la visita a Mosca dell’inviato statunitense Steve Witkoff (martedì da Putin) per conoscere la risposta del Cremlino.

Secondo Zelensky, l’offensiva russa in corso non ha avuto successo. Stando ai dati dell’istituto ISW statunitense analizzati dall’agenzia AFP, tuttavia, le conquiste territoriali russe di novembre sono le più importanti da un anno a questa parte e seconde (con l’eccezione dell’inizio del 2022 quando il fronte era molto mobile) solo a quelle del novembre 2024. Sono stati occupati 702 km2 di territorio supplementari, per un totale del 19,3% di superficie del Paese ora in mano russa. Prima che il conflitto si infiammasse nel 2022 era il 7%, Crimea inclusa. Le avanzate numericamente più importanti, secondo l’AFP, sono avvenute nelle regioni di Zaporizhia e Dnipropetrovsk. Nel Donbass, tuttavia, sono di fatto cadute le roccaforti di Pokrovsk (in quella sacca truppe ucraine resistono a Myrnohrad) e di Kupyansk. Dall’inizio dell’anno, la Russia ha guadagnato quasi 5’400 chilometri quadrati di terreno in Ucraina, quasi 2’000 chilometri quadrati in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.