Reportage

Odessa, il cotone coltivato per la guerra

Tra droni e missili russi, l’Ucraina sperimenta nuove vie per produrre nitrocellulosa e sostenere l’industria bellica

  • 47 minuti fa
immagine
05:22

Ucraina, l’arma del cotone

RSI Info 30.11.2025, 11:52

  • Vincenzo Leone - RSI Info
Di: Vincenzo Leone (con Michael Shtekel), collaboratore RSI dall’Ucraina

La notte di Odessa è illuminata dai colpi in aria della contraerea, visibili oltre gli alberi in pieno centro città. Il sud dell’Ucraina è sotto costante attacco: negli ultimi mesi e nelle ultime settimane missili e droni Shahed russi arrivano su città, villaggi e nelle aree di campagna, di notte e anche di giorno. Proprio in queste zone – dove viaggiando l’occhio si perde nell’orizzonte tra campi di girasole e piantagioni di mais – si sta sperimentando un nuovo tipo di coltura.

“Tutto comincia dall’agricoltura, dai contadini”, racconta dal suo ufficio di Odessa Stepan Cherniavskyy, deputato del Parlamento ucraino. È sua l’idea di coltivare cotone durante la guerra per produrre polvere da sparo per munizioni per l’esercito. Racconta di quanto il prezzo delle munizioni sia salito, di come la coltivazione di questa pianta possa ridurre i costi di produzione e del fatto che fino a due anni fa non esistessero varietà moderne adatte ad avviare un progetto sperimentale.

Stepan Cherniavskyy, deputato del Parlamento ucraino

Stepan Cherniavskyy, deputato del Parlamento ucraino

  • Vincenzo Leone - RSI Info

“Abbiamo iniziato a lavorare sulla base normativa perché introdurre nuove varietà richiedeva un lungo periodo di test e altre procedure. Importare e registrare ufficialmente le varietà a livello legislativo normalmente richiederebbe circa tre anni”, spiega Cherniavskyy. “Abbiamo abbreviato questa procedura in tempi record e grazie al comitato e alla Verkhovna Rada (il Parlamento ucraino) tutto è stato votato molto rapidamente”.

Il primo cotone è stato seminato proprio nelle campagne di Odessa nel 2024. Sono stati raccolti i primi campioni e, dalle analisi – spiega Cherniavskyy – il cotone che cresce in questa regione è risultato adatto a essere utilizzato nella produzione di nitrocellulosa per polvere da sparo.

“Il primo esperimento che ci interessava moltissimo era capire se nel nostro territorio ci fosse abbastanza sole da permettere alla pianta di svilupparsi fino a uno stato tale da potersi aprire da sola”, racconta Alla Stoyanova, presidente della Ong “Agrarians of Odeshchyna”. Oltre a coltivare il cotone che mostra durante l’intervista, rappresenta 2’000 coltivatori della regione di Odessa e segue da vicino l’evoluzione della sperimentazione.

Alla Stoyanova, presidente della Ong “Agrarians of Odeshchyna”.

Alla Stoyanova, presidente della Ong “Agrarians of Odeshchyna”.

  • Vincenzo Leone - RSI Info

“E il primo anno ci siamo riusciti: abbiamo capito che se i bozzoli si aprono, allora il cotone può essere coltivato nel nostro Paese. Quest’anno ci siamo già concentrati di più su varietà specifiche”, spiega Stoyanova.

Le varietà vengono studiate da un istituto scientifico statale, l’Ukrainian Institute for Plant Variety Examination, che fa capo al Ministero dell’Economia e dell’Agricoltura ucraino. L’istituto ha sede a Kiev e impiega circa 700 dipendenti.

“Lo abbiamo verificato, corrisponde a tutto. Per l’uso nell’economia nazionale, per qualsiasi scopo”, racconta dal suo ufficio Serhii Melnyk, direttore dell’istituto, mostrando alcuni baccelli di cotone ucraino. “Abbiamo testato cinque varietà, quest’anno ne stiamo testando sei”.

Serhii Melnyk, direttore Ukrainian Institute for Plant Variety Examination

Serhii Melnyk, direttore Ukrainian Institute for Plant Variety Examination

  • Vincnezo Leone

Qui i dati sulla resa vengono incrociati con quelli di altri Paesi produttori, per valutare se il progetto possa diventare una produzione su scala o restare un’iniziativa pilota. “L’anno scorso è stato abbastanza riuscito: ha mostrato che il cotone può crescere, formare una resa adeguata e, in linea di principio, raggiungere livelli comparabili alle rese medie di altri Paesi”, spiega Melnyk.
Ogni anno l’istituto testa più di 4’000 varietà di diverse colture. Melnyk sottolinea che il cotone ha molteplici utilizzi: dalle uniformi militari alla polvere da sparo, ma anche nell’industria alimentare, nei mangimi e nella produzione di pellet.

196A8328.jpg
  • Vincenzo Leone - RSI Info

“I tentativi di coltivazione in Ucraina sono importanti perché permetteranno agli agricoltori di ristrutturare la loro produzione in un contesto di cambiamento climatico”, conclude Melnyk. “Nel sud del Paese stiamo vivendo mutamenti climatici piuttosto marcati”.
L’obiettivo ora è analizzare i dati del secondo anno, portare il progetto al terzo e poi avviare la produzione industriale. I test continuano nelle regioni di Odessa, Mykolaiv e Kherson, con un piano di incentivi destinato agli agricoltori che scelgono di sperimentare questa coltura.

“Quest’anno lo Stato ha compensato 10’000 UAH delle spese sostenute dagli agricoltori partecipanti, circa la metà dei costi totali”, spiega Melnyk. È allo studio anche una polizza assicurativa che copra eventuali danni causati dai bombardamenti.

L’obiettivo finale, spiega Cherniavskyy mostrando il cotone sulla sua scrivania, è arrivare a 10’000 ettari coltivati. Una soglia che permetterebbe di avviare una produzione industriale, ridurre la dipendenza dalle importazioni e rilanciare l’economia rurale.

“Vogliamo formare un vero settore, una sorta di locomotiva per l’economia del sud del nostro Paese”, dice il deputato. È fiducioso. “Una volta gli agricoltori non sapevano coltivare la colza, oggi è la coltura principale con cui guadagnano. Se siamo riusciti a imparare con la colza, allora il cotone funzionerà anche per noi”.

196A8429.jpg
  • Vincenzo Leone - RSI Info
immagine
02:10

Ucraina, piano di pace ridotto a 19 punti

Telegiornale 24.11.2025, 20:00

rsi_social_trademark_WA 1.png

Entra nel canale WhatsApp RSI Info

Iscriviti per non perdere le notizie e i nostri contributi più rilevanti

Correlati

Ti potrebbe interessare