Un tribunale di Belfast ha assolto giovedì un ex soldato britannico che era sotto processo per due omicidi e cinque tentati omicidi avvenuti durante il “Bloody Sunday”, il 30 gennaio 1972, quando a Londonderry, nell’Irlanda del Nord, 13 manifestanti furono uccisi dai militari.
“Ritengo l’imputato non colpevole per tutti e sette i capi d’accusa”, ha dichiarato il giudice Patrick Lynch, sottolineando l’insufficienza delle prove. L’accusa non è riuscita a dimostrare che l’imputato abbia aperto il fuoco sui civili disarmati che stavano cercando di mettersi in salvo. L’ex soldato si era dichiarato non colpevole per la morte di James Wray, 22 anni, e William McKinney, 27 anni, e per il ferimento delle altre persone.
L’ex paracadutista, noto solo come “soldato F”, è stato il primo soldato a essere processato per la “domenica di sangue”. Il verdetto è stato un duro colpo per le famiglie delle vittime del massacro diventato simbolo del conflitto tra sostenitori di un’Irlanda unita e le forze protestanti legate al Regno Unito.

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