Mondo

“Ventisei Paesi per la sicurezza dell’Ucraina”

Nuovo incontro dei cosiddetti “volonterosi”, che hanno discusso in videoconferenza per due ore con Donald Trump - “Sostegno statunitense finalizzato nei prossimi giorni”

  • Oggi, 16:47
  • Oggi, 16:50
675714960_highres.jpg

Emmanuel Macron e Volodymyr Zelensky

  • keystone
Di: AFP/Reuters/pon 

Ventisei Paesi “si sono impegnati a essere presenti sul terreno, in mare o nei cieli” per fornire garanzie di sicurezza all’Ucraina “sin dal primo giorno dopo la firma della pace” con la Russia, ha dichiarato il presidente francese Emmanuel Macron al termine di una videochiamata collettiva con il suo omologo statunitense Donald Trump. Un colloquio protrattosi ben oltre l’ora prevista in origine. La presenza militare non sarà “per fare la guerra, ma per garantire il cessate il fuoco e prevenire un nuovo attacco”, ha aggiunto Macron. Il sostegno statunitense “sarà finalizzato nei prossimi giorni”, ha dichiarato ancora, preannunciando nuove sanzioni se Mosca non muoverà passi in direzione di un cessate il fuoco.

Un portavoce della Casa Bianca ha sottolineato invece aspetti diversi. Trump avrebbe chiesto agli europei di cessare l’acquisto di petrolio russo e nel contempo di esercitare pressioni sulla Cina perché faccia lo stesso.

La telefonata è stata preceduta dal summit di 35 dirigenti dei cosiddetti “volonterosi”, alcuni presenti all’Eliseo (sette, fra cui il polacco Donald Tusk e la danese Mette Fredriksen, oltre a Volodymyr Zelensky), altri in videoconferenza come il britannico Keir Starmer, il tedesco Friedrich Merz e l’italiana Giorgia Meloni. Zelensky si era nel contempo intrattenuto con l’emissario statunitense Steve Witkoff.

La coalizione che raggruppa - lo ricordiamo - essenzialmente Paesi europei, ma anche Canada, Australia e Giappone, si era riunita proprio per “finalizzare garanzie di sicurezza robuste per l’Ucraina”, come ha spiegato in apertura di incontro il padrone di casa, il presidente francese Emmanuel Macron. Ogni membro redigerà un documento in cui dettaglierà la propria disponibilità a contribuire, ha detto Zelensky.

Garanzie però che richiedono l’appoggio di Washington - il supporto aereo, logistico e di intelligence in particolare - e su cui una parte dei “volonterosi” ha già espresso i propri distinguo nelle scorse settimane. In particolare sull’invio di truppe sul terreno. Pronti a farlo Francia, Regno Unito e Belgio, non l’Italia né la Germania (“né prima né dopo una tregua”, aveva detto Merz, preferendo puntare su un sostegno in forme diverse, come la difesa antiaerea). “La principale garanzia resta però un esercito ucraino forte”, ha dichiarato Zelensky.

La Russia, per bocca della portavoce della diplomazia Maria Zakharova, ha ribadito giovedì che non intende accettare questa presenza. “Non tocca a loro decidere”, ha ribattuto il segretario generale della NATO Mark Rutte.

00:54

I volenterosi promettono garanzie di sicurezza a Kiev

Telegiornale 04.09.2025, 12:30

rsi_social_trademark_WA 1.png

Entra nel canale WhatsApp RSI Info

Iscriviti per non perdere le notizie e i nostri contributi più rilevanti

Correlati

Ti potrebbe interessare