Hostess e steward di Air Canada - circa 10’000 dipendenti in tutto - hanno lasciato inascoltato lunedì anche un secondo ordine della giustizia, che ingiungeva loro di tornare al lavoro. Prosegue dunque lo sciopero che da sabato ha lasciato a terra 500’000 passeggeri della compagnia nazionale, paralizzandone l’attività sulla rete di 180 destinazioni interne e internazionali.
Il personale di bordo chiede un aumento salariale e compensazioni per il tempo di lavoro al suolo non remunerato. Il Governo di Mark Carney si è detto deluso che otto mesi di negoziati fra le parti non abbiano portato a un accordo. Ritenendo che l’agitazione costituisse un danno per l’economia canadese già confrontata ai dazi imposti da Donald Trump, aveva fatto ricorso già nel weekend a una disposizione legale per sospendere lo sciopero e costringere le parti sociali al tavolo delle trattative, effettivamente riprese.
Il Consiglio canadese delle relazioni industriali - una corte arbitrale - aveva quindi ordinato ai dipendenti di tornare al lavoro. Un ordine, come detto, ignorato dagli scioperanti oltre che criticato dagli specialisti di diritto del lavoro, per i quali il meccanismo è stato usato - così presto nella vertenza - in modo inappropriato.

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Notiziario 17.08.2025, 23:00
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