Pochi dettagli concreti sono trapelati dopo gli incontri di ieri a Washington fra Donald Trump, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e capi di Stato e di Governo europei; tuttavia, l’idea un vertice tra Putin e Zelensky che potrebbe tenersi a breve è un risultato notevole e ieri si è evitato il disastro: ovvero lo scontro aperto tra Trump e Zelensky, come è avvenuto in febbraio.
Poche ore fa, infatti, Zelensky sedeva sulla stessa poltrona gialla dello studio ovale, dove era stato umiliato da Trump e Vance in mondovisione. Ma ieri il clima era più cordiale. Zelensky, rimproverato allora di non portare un abito adeguato all’occasione, si è presentato in completo nero: rispettando l’etichetta, ma restando fedele al suo abbigliamento da lutto. Ha ripetuto abbondanti ringraziamenti all’America e a Trump. Ha consegnato una lettera di sua moglie indirizzata alla first Lady Melania, che aveva scritto a Putin esprimendo preoccupazione per la sofferenza dei bambini in guerra. E anche Trump si è mostrato cordiale, e ha riconosciuto che Zelensky e gli Ucraini stanno attraversando l’inferno e che è importante che si smetta di morire.
Eppure c’è vaghezza sui nodi centrali su cui si attendevano risposte. Il Cremlino è riuscito a evitare la condizione di un cessate il fuoco per la continuazione dell’attività diplomatica. Accordarsi su una pace duratura è un cammino molto complesso, con un’infinità di dettagli tecnici da regolare e che richiede molto tempo. E c’è il sospetto, espresso ieri dal presidente francese Emmanuel Macron, che Putin voglia utilizzare questo vertice trilaterale su una pace duratura per continuare a menare il can per l’aia, guadagnare tempo, senza fare nessuna reale concessione, rosicchiando sempre più terreno in Ucraina, confidando nel logoramento a lungo termine dell’Ucraina stessa e dei suoi alleati. Infatti, mentre erano in corso gli incontri a Washington, la guerra è andata avanti, con intensi attacchi di missili russi lungo tutta la linea del fronte.
E se le garanzie di sicurezza per l’Ucraina ventilate da Trump sembravano concrete, ci ha pensato Maria Zakharova, la portavoce del Ministero degli esteri russo, a spegnere le fantasie su possibili truppe per il mantenimento della pace e ha ribadito “il categorico rifiuto della Russia di qualsiasi scenario che preveda l’arrivo in Ucraina di truppe con la partecipazione dei paesi della NATO, che potrebbe portare a un’escalation incontrollabile del conflitto con conseguenze imprevedibili”.

Le analisi da Washington e Bruxelles
Telegiornale 18.08.2025, 20:00