“Follow the money” ovvero seguire la traccia dei soldi per combattere la mafia e contrastarne il potere: è stata una delle grandi intuizioni e lezioni del giudice Giovanni Falcone e dal pool antimafia di Palermo. La traccia dei soldi negli anni Ottanta ha portato alla Svizzera e alle sue banche, come ha dimostrato il processo “Pizza Connection” che si è aperto a Lugano 40 anni fa, l’8 settembre del 1985.
Cos’è emerso sulle connessioni finanziarie di Cosa Nostra in Svizzera? Cos’è la mafia oggi, che bilancio è possibile fare? In questa puntata di Laser proponiamo un’analisi che parte dalla Sicilia, da Palermo, e arriva alla Svizzera, a Lugano per capire quali sono in una società ed economia mondiale sempre più digitalizzata i volti, visibili e invisibili, gli strumenti e i business delle mafie e cosa si potrebbe fare per migliorare il contrasto.
Lia Sava, dal 2022 Procuratrice generale di Palermo, spiega alla RSI che: “La mafia, intesa come organizzazione criminale “Cosa Nostra” è viva e vegeta, bisogna sfatare il mito secondo il quale è stata sconfitta. Sicuramente dopo le stragi l areazione dello Stato è stata molto forte: sono stati sgominati i corleonesi e i collaboratori di giustizia hanno dato un grosso contributo, ma Cosa Nostra non è certo finita”.
Il giornalista Attilio Bolzoni, uno dei maggiori esperti di mafie in Italia che nel suo ultimo libro “Immortali” (Fuoriscena, 2025) racconta la borghesia mafiosa, sottolinea per parte sua come in merito di lotta alla mafia sia necessario fare due bilanci: “Quello degli anni immediatamente successivi alle stragi è positivo, mentre quello degli ultimi 10 anni è estremamente inquietante: c’è stato un salto all’indietro, siamo tornati a prima che apparisse sulla scena Giovanni Falcone”.
Infine, il collega della RSI Francesco Lepori, uno dei maggiori conoscitori delle mafie in Ticino, responsabile operativo dell’Osservatorio ticinese sulla criminalità organizzata (O-TiCO) dell’Università della Svizzera italiana (USI) e che racconta le nuove frontiere del crimine nel suo “Mafiadigitale.ch” (Armando Dadò Editore, 2025), ricorda: “A cavallo tra gli anni ‘70 e ‘80 si scoprì che la mafia siciliana acquistava da un fornitore di Zurigo grossi quantitativi di morfina base, sostanza che si usa per produrre eroina. Una volta confezionata in Sicilia, l’eroina veniva venduta negli USA attraverso una rete di pizzerie e i proventi del traffico venivano messi al sicuro in Svizzera, in particolare in Ticino. A quei tempi il contesto era molto diverso da quello attuale: negli anni ‘80 chi portava denaro in Svizzera veniva accolto a braccia aperte. Ma sull’onda della Pizza Connection e di altre inchieste condotte in Ticino, si è arrivati negli anni ‘90 a introdurre nel Codice Penale svizzero il reato di riciclaggio”.
Edizione straordinaria: Pizza Connection
Edizione straordinaria 11.12.2023, 21:10