Con la riconquista dell'intera Aleppo da parte delle forze lealiste siriane "viene fatta la storia". Lo ha affermato giovedì il presidente Bashar al Assad, citato dall'agenzia AP. Il presidente in un videomessaggio ha aggiunto che "quello che sta accadendo è più grande delle congratulazioni". Va avanti a rilento, intanto, l'evacuazione degli ultimi ribelli asserragliati ad Aleppo est, insieme a quella di decine di migliaia di civili, oltre a centinaia di feriti.
L’entusiasmo del leader di Damasco non è però condiviso in Occidente. Il ministro della Difesa britannico Michael Fallon ha infatti dichiarato che "Assad non ha futuro come presidente della Siria anche se sconfigge i combattenti antigovernativi ad Aleppo”. E sempre giovedì il Governo francese ha richiesto una riunione d’urgenza del Consiglio di Sicurezza dell’ONU. L'incontro dovrebbe riguardare l’evacuazione di migliaia di civili e l’aiuto umanitario che gli dev’essere garantito.
Dopo la sconfitta in questa battaglia simbolo, i ribelli dispongono di 100'000 uomini e controllano il 15% del territorio nazionale, se si contano le regioni in cui sono alleati con l'ex braccio siriano di al Qaida. Si concentrano in particolare nelle province di Idlib, verso la Turchia, Deraa, al confine con la Giordania, e Quneitra, oltre che alla periferia orientale di Damasco e in alcune città della provincia di Homs.
AFP/ATS/Reuters/EnCa
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