Rimane in carcerazione preventiva il 28enne attivista zurighese fermato in Russia, il 19 settembre con altri 28 membri di Greenpeace e due giornalisti, poiché coinvolto in un blitz nel mare di Barents contro una piattaforma artica della società petrolifera Gazprom.
Un tribunale di Murmansk, infatti, ha respinto la sua richiesta di liberazione su cauzione. Lo rende noto lunedì Greenpeace svizzera secondo cui le autorità russe hanno bocciato pure un'analoga istanza presentata da un attivista finlandese.
Tutte le persone finite in manette, quindi, dovranno rimanere dietro le sbarre fino al 24 novembre. Nei confronti del gruppo è stato ipotizzato il reato di pirateria e tutti rischiano fino a 15 anni di detenzione.
ATS/bin