L’impopolare primo ministro giapponese Shigeru Ishiba (secondo un recente sondaggio, solo il 31% di cittadini approva l’operato del suo Governo) ha manifestato l’intenzione di rimanere al potere nonostante la cocente sconfitta alle elezioni senatoriali di ieri, domenica, al termine delle quali non dispone più della maggioranza in nessuna delle due camere del Parlamento.
Nello scrutinio di ieri, che ha rinnovato 125 dei 248 seggi della Camera dei Consiglieri, ossia la camera alta, il Partito Liberal Democratico (PLD, destra conservatrice) di Ishiba e il suo alleato Komeito (centro-destra) hanno conquistato insieme solo 47 seggi, secondo i risultati ufficiali riportati lunedì dalla televisione pubblica NHK e da altri media.
Sebbene superiore alle proiezioni iniziali dei media locali, questo risultato resta al di sotto dei 50 seggi necessari ai due partiti per conservare la maggioranza. Conteranno ormai solo 122 “consiglieri”, anche se l’opposizione, molto frammentata, non sembra in grado di formare una maggioranza alternativa. La Camera dei Consiglieri conta 248 membri, eletti per 6 anni, con metà della camera rinnovata ogni 3 anni. L’altra camera, quella dei Rappresentanti è composta da 465 membri, eletti ogni 4 anni.
L’elezione di domenica era in ogni caso attesa da chi speculava sulle dimissioni di Shigeru Ishiba, 68 anni, in carica da soli dieci mesi. Interrogato sulla sua intenzione di rimanere in carica, il primo ministro ha risposto a un media locale: “È proprio così”. In seguito, il premier ha detto di dover rimanere in carica per gestire i negoziati sui dazi commerciali con gli Stati Uniti e altre questioni economiche.
Il Partito Democratico Costituzionale (centro-sinistra), principale forza di opposizione, ha conquistato 22 seggi, e il Partito Democratico del Popolo (centrista) 17 seggi.
Ma soprattutto, il partito populista anti-immigrazione Sanseito, con lo slogan “Il Giappone prima”, fa una forte avanzata con 14 seggi conquistati, mentre ne deteneva solo due nell’assemblea attuale.
In ogni caso, il Giappone entra ora “in territorio sconosciuto, con un Governo in minoranza in entrambe le camere del Parlamento, situazione inedita dalla Seconda guerra mondiale”, ricorda Toru Yoshida, professore di scienze politiche all’Università Doshisha.

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Notiziario 21.07.2025, 06:00
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