Nelle periferie del sud e del centro della Francia si stanno intensificando gli attacchi contro le forze dell’ordine, in un clima di crescente tensione sociale. Questi episodi si inseriscono in un contesto di scontri tra gruppi di giovani provenienti da quartieri difficili e la polizia, spesso legati anche a rivalità tra bande criminali per il controllo del traffico di droga.
Uno degli episodi più gravi si è verificato a Limoges, dove nella notte tra venerdì e sabato un centinaio di individui incappucciati, armati di molotov, armi da fuoco e mazze da baseball, ha attaccato violentemente diverse pattuglie di polizia. Gli agenti stavano intervenendo in un quartiere noto per il suo degrado, ma si sono trovati di fronte a una vera e propria azione di guerriglia urbana, durata diverse ore.
La notte successiva, a Béziers, nel sud del Paese, un altro attacco ha preso di mira i vigili del fuoco. Chiamati per spegnere un incendio in un appartamento, si sono ritrovati vittime di un’imboscata organizzata da una cinquantina di persone, alcune delle quali appostate sui tetti. L’incendio, provocato da un razzo lanciato attraverso una finestra, ha distrutto l’abitazione di una donna con tre figli e costretto all’evacuazione diversi residenti. Un agente ha riportato delle ferite.
In entrambi i casi, le forze dell’ordine sono intervenute in situazioni estremamente pericolose, trovandosi intrappolate in agguati premeditati. A Limoges, gli scontri sono durati circa tre ore e hanno coinvolto anche veicoli civili, alcuni con bambini a bordo. Il bilancio è stato pesante: nove agenti feriti e un’indagine aperta per rivolta armata, violenze contro pubblici ufficiali e altri reati gravi.
Secondo le autorità, dietro questi episodi non ci sono solo tensioni sociali, ma anche una lotta sempre più accesa tra bande criminali per il controllo dello spaccio, che da Marsiglia si sta estendendo verso città di medie dimensioni.