Con un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 19 persone di origine turca, ma che vivono in Italia, Svizzera, Germania e Turchia, la Procura di Milano ha smantellato una rete criminale guidata dal presunto boss della mafia turca Baris Boyun, uno degli uomini più ricercati da Ankara.
Secondo informazioni del Ministero pubblico della Confederazione (MPC) sono stati effettuati arresti anche in Svizzera, durante perquisizioni domiciliari nei cantoni di Argovia e Zurigo. L’Ufficio federale di polizia (Fedpol) ha confermato di aver preso parte all’operazione. Per le agenzie di stampa transalpine, i sospetti sono accusati in particolare di far parte di un’associazione criminale con finalità terroristiche. Sono inoltre sospettati di possesso di armi ed esplosivi, traffico internazionale di droga, omicidio e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
L’indagine, secondo la procura milanese, è iniziata nell’ottobre 2023 dopo l’arresto di tre componenti dell’organizzazione fermati su un’auto al valico doganale di Chiasso, mentre tentavano di entrare in Svizzera. Da successivi accertamenti è poi emerso che i tre stavano facendo da scorta a Boyun e alla compagna, i quali viaggiavano su un’altra vettura. Gli investigatori hanno documentato come il presunto boss, nonostante fosse ai domiciliari per detenzione e porto d’arma comune da sparo, continuasse a dirigere e coordinare la sua rete operante in Europa, la quale si sospetta sia coinvolta nell’ingresso di migranti attraverso la rotta balcanica, in omicidi e nell’organizzazione di attentati, sia in patria sia in Europa.
Boyun, che sostiene di essere un perseguitato politico di origini curde, è stato prelevato da un’abitazione di Viterbo, a nord di Roma, da una task force congiunta di forze dell’ordine italiane e Interpol. Stando all’agenzia di stampa italiana Adnkronos, una microspia era stata nascosta nel braccialetto elettronico del presunto boss e dalle conversazioni intercettate Boyun avrebbe dichiarato, tra l’altro, di avere a disposizione “armi pesanti anche in Svizzera”. Si vantava, inoltre, che i suoi uomini gestivano “l’intero mercato tedesco”.
I legami svizzeri del boss della mafia turca Baris Boyun
SEIDISERA 22.05.2024, 18:56
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Il nome di Baris Boyun ha cominciato a circolare sulla stampa turca nel 2021 in cronache relative a lotte tra bande criminali a Istanbul. Scontri armati per questioni relative allo spaccio di droga tra fazioni criminali avversarie, tra cui quella guidata dal trentanovenne, diventata nota per avere una squadra di motociclisti pronti a sparare in movimento nel centro della città turca. Una lotta tra bande, con omicidi mirati, che ha portato però spesso anche al ferimento di persone comuni, passanti, che si trovavano per caso dove gli scontri avevano luogo. In Turchia Boyun è ricercato per vari reati, tra cui l’aver fondato un’organizzazione criminale, traffico di droga internazionale e favoreggiamento dell’immigrazione irregolare. Lo stesso Boyun ha oltre 50 precedenti penali, tra cui tre omicidi. Finora in Turchia erano già state fermate 317 persone sospettate di essere parte della banda di Boyun e per 175 di loro è stato poi confermato l’arresto, mentre altri 100 si trovano in libertà vigilata.
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Notiziario 22.05.2024, 10:00
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