Bombe USA sugli Houthi: decine di morti

I ribelli Houthi dello Yemen, sostenuti dall’Iran, hanno affermato lunedì che gli attacchi statunitensi hanno preso di mira un centro di detenzione per migranti a Saadah, la loro roccaforte nel nord del Paese, uccidendo 68 persone. “La protezione civile ha annunciato che 68 migranti africani sono stati uccisi e altri 47 feriti nell’attacco americano a un centro che ospita migranti illegali nella città di Saadah”, ha riferito il canale televisivo locale al Massirah.

L’agenzia ufficiale dei ribelli, Saba, aveva in precedenza riferito di attacchi statunitensi contro “uno dei centri di detenzione per migranti africani a Saadah”. La struttura ospitava 115 migranti, secondo quanto afferma il ministero degli Interni dell’amministrazione Houthi.

Gli Stati Uniti stanno bombardando gli Houthi quasi quotidianamente dal 15 marzo, nell’ambito dell’operazione Rough Rider, volta a porre fine alla minaccia rappresentata da questi ribelli sostenuti dall’Iran sul Mar Rosso e sul Golfo di Aden, che interrompe parte del commercio mondiale.

L’esercito statunitense ha dichiarato domenica di aver colpito più di 800 obiettivi in Yemen dalla metà di marzo, uccidendo centinaia di “combattenti” ribelli, compresi i membri della leadership del gruppo.

Gli Houthi, che controllano ampie zone dello Yemen devastato dalla guerra, hanno iniziato a colpire le navi alla fine del 2023, affermando di agire in solidarietà con i palestinesi della Striscia di Gaza, devastati dalla guerra scatenata da Israele il 7 ottobre 2023 dopo che Hamas aveva lanciato un attacco senza precedenti sul suolo israeliano lo stesso giorno.

Gli Stati Uniti hanno iniziato a colpire le loro posizioni nel gennaio 2024, ma i bombardamenti si sono intensificati sotto il presidente Donald Trump. Domenica notte, gli Houthi hanno riferito di diversi attacchi attribuiti agli Stati Uniti in aree sotto il loro controllo, in particolare nei sobborghi della capitale Sanaa.