La polizia di Parigi è intervenuta con i lacrimogeni intorno alle 15.00 di domenica in Place de la Republique, contro un gruppo di manifestanti che ha sfidato lo stato di emergenza in occasione della conferenza sul clima COP21 al via nella capitale francese. I fermi dopo i tafferugli sono stati più di 200. Il divieto di assembramento era stato imposto dopo gli attentati islamisti del 13 novembre.
Il collettivo che ha organizzato la manifestazione si autodefinisce "Anticop21". Fra gli slogan più ripetuti, "Stato d'emergenza, stato di polizia, non ci toglierete il diritto di manifestare".
Gli agenti sono intervenuti con i lacrimogeni in place de la Republique
Un cordone umano di dimostranti pacifici si è formato spontaneamente attorno alla statua della Marianna, a difesa del memoriale di candeline, fiori e messaggi in memoria delle vittime degli attentati. Il divieto di sfilare aveva spinto gli attivisti a ricoprire domenica mattina
la piazza con migliaia di scarpe, in segno di protesta contro "i passi vietati". Proprio da la Republique, infatti, sarebbe dovuta partire la marcia sul clima.
In Place de la Republique gli attivisti si sono anche stretti in una catena umana
Le dimostrazioni si sono svolte senza disordini fino al primo pomeriggio, quando la polizia ha caricato il gruppo di contestatori, alcuni dei quali mascherati, che hanno cominciato a bersagliare le forze dell'ordine con oggetti vari, tra cui anche le scarpe lasciate sulla piazza.
Nel frattempo diecimila persone hanno partecipato alla catena umana da République a Nation, con l'interruzione davanti al Bataclan per rispetto delle vittime dei terroristi. Le associazioni che avevano in programma manifestazioni, intanto, stanno cercando in queste ore modalità alternative per aggirare o evitare i divieti dello stato di emergenza. A 24 persone, sospettate di voler partecipare a marce di protesta, è stato imposto l'obbligo di firma per tre volte al giorno in commissariato.
ANSA/M.Ang.
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