Corea del Sud, Lee sbaraglia la concorrenza

Dopo uno spoglio superiore al 98% delle schede, Lee Jae-myung, rappresentate del Partito democratico di Corea (centro-sinistra), ha vinto comodamente le elezioni di martedì in Corea del Sud con il 49,2% dei voti. Il suo principale avversario, Kim Moon-soo, candidato conservatore del Partito del potere popolare, ha ottenuto il 41,5% dei voti.

Kim Moon-soo ha dichiarato di aver accettato “umilmente la scelta del popolo” e si è congratulato con il Lee Jae-myung.

“Forse abbiamo avuto opinioni diverse, posizioni diverse e colori diversi per un po’”, ma “oggi siamo tutti lo stesso popolo, orgoglioso di questa grande nazione. Camminiamo insieme”, ha riferito per parte sua il vincitore, parlando protetto da un vetro antiproiettile. Lee ha comunicato in questo modo durante tutta la campagna politica, poiché nel 2024 è stato attaccato con un coltello al collo da un oppositore.

Il nuovo presidente eletto entrerà in carica mercoledì e ha riferito di non voler “deludere le aspettative del popolo”, rimarcando l’importanza dell’unità nazionale. Il Paese è infatti profondamente polarizzato e ha bisogno di voltare pagina dopo il caos politico degli ultimi sei mesi causato dalla proclamazione (poi revocata), della legge marziale da parte dell’ex-presidente Yoon Suk Yeol.

L’annuncio della vittoria di Lee è stata perciò accolta positivamente dai cittadini, i quali hanno votato in massa (affluenza al 79,4%, la più alta degli ultimi 28 anni).

Ora il mondo degli affari si aspetta un nuovo presidente stabile per guidare la quarta economia del continente che, fortemente dipendente dalle esportazioni, dovrà gestire anche la guerra commerciale scatenata dal presidente americano Donald Trump.

Lee Jae-myung si è già pronunciato anche riguardo alla situazione dell’intera penisola coreana. Il vincitore auspica di poter rendere “la pensiola pacifica” e cercherà di avviare “un dialogo con la Corea del Nord per costruire la pace senza combattere”, seguendo un passo di “co-prosperità” con lo Stato guidato da Kim Jong-un.