I soccorritori afghani stanno affrontando una corsa contro il tempo per trovare eventuali sopravvissuti tra le macerie delle abitazioni distrutte dal violento terremoto che ha colpito l’est del Paese nella notte tra domenica e lunedì. Secondo un portavoce del governo talebano, il bilancio si è nuovamente aggravato: ora i morti accertati sono oltre 1’400 e i feriti più di 3’000 feriti.
Il sisma, di magnitudo 6, è stato seguito da altre scosse (martedì da una di magnitudo 5.2) e ha colpito le zone montuose e remote delle province di Nangarhar, Kunar e Laghman. L’epicentro è stato localizzato a 27 km da Jalalabad, capitale di Nangarhar, a soli otto chilometri di profondità, un fattore che ha amplificato la distruzione.
Secondo Ehsanullah Ehsan, responsabile della gestione delle catastrofi nella provincia di Kunar, le operazioni di soccorso sono proseguite per tutta la notte. Tuttavia, alcuni dei villaggi più colpiti restano ancora inaccessibili a causa delle strade bloccate.
Il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha annunciato lo stanziamento iniziale di cinque milioni di dollari dal fondo globale di emergenza dell’ONU per sostenere le operazioni di soccorso. Centinaia di migliaia di persone potrebbero essere toccate dalle conseguenze del sisma. L’UE ha annunciato l’invio di 130 tonnellate di aiuti umanitari.
Un Paese segnato dai terremoti
L’Afghanistan, governato dai talebani dal 2021, è frequentemente colpito da terremoti, soprattutto nella catena montuosa dell’Hindu Kush, situata vicino alla giunzione tra le placche tettoniche eurasiatica e indiana, dove si concentra il 15% dell’energia sismica mondiale.
Dal 1900, il nord-est del Paese ha registrato almeno 12 terremoti di magnitudo superiore a 7, secondo il sismologo Brian Baptie del British Geological Survey.
Nel 2023, un altro sisma devastante ha colpito la regione di Herat, al confine con l’Iran, causando oltre 1’500 morti e distruggendo più di 63’000 abitazioni.

Terremoto in Afghanistan, oltre 600 morti
Telegiornale 01.09.2025, 12:30