Si è registrata martedì la prima vittima a Cuba dopo l'ondata di manifestazioni antigovernative. Lo hanno reso noto varie fonti precisando che un uomo di 36 anni è morto alla periferia dell'Avana e la notizia è stata confermata dal Ministero degli Interni cubano. Secondo l'agenzia di stampa di Stato aveva preso parte ai "disordini".
Negli ultimi giorni infatti l’isola caraibica è stata teatro di tumulti e violenze con la gente scesa in piazza a protestare per la situazione di estrema povertà, disagio sociale e crisi economica che il coronavirus ha ulteriormente acuito. Così nelle vie delle principali località cubane si vedono auto della polizia rovesciate, lancio di pietre contro agenti e militari, negozi gestiti dal Governo saccheggiati.
La tensione non accenna a diminuire, anche perché sono migliaia le persone in strada in tutte le principali città dell'isola per protestare contro il regime e contro una crisi divenuta intollerabile per gran parte della popolazione. Decine gli arresti di attivisti politici e giornalisti, tra cui una reporter del quotidiano spagnolo ABC.
I cittadini sono ormai stufi e ribadisco di essere “giunti al limite della sopportazione", costretti come sono a farsi ore e ore di fila per comprare cibo o medicine. Il Governo del presidente Miguel Díaz-Canel continua a puntare il dito su Washington, accusando gli USA di provocare disordini sociali e di essere dietro a elementi controrivoluzionari. Ma, intanto, la preoccupazione comincia a serpeggiare ai vertici del partito comunista, che temono la situazione possa sfuggire di mano.
Le proteste del resto si sono diffuse anche oltre i confini nazionali, con gli esuli cubani che hanno organizzato vibranti proteste in vari Stati americani ma anche in Messico, Spagna e Brasile.

Nuove proteste a Cuba
Telegiornale 13.07.2021, 22:00