La Russia deve condurre una sua inchiesta sulle accuse di doping sistematico rivoltele da una commissione della WADA (l'agenzia antidoping mondiale) e deve cooperare con le istanze internazionali. Tutte le domande devono trovare risposta, ha affermato Vladimir Putin, incontrando funzionari del mondo dello sport a Sochi, sul Mar Nero, sede delle ultime Olimpiadi invernali.
Di fronte alla minaccia di esclusione della federazione nazionale di atletica leggera da eventi globali quali i Giochi Olimpici di Rio del prossimo anno o alla possibilità che alla Russia venga tolta l'organizzazione dei Mondiali giovanili di Kazan, l'inquilino del Cremlino ha però anche insistito sul fatto che i responsabili vanno individuati ma le punizioni devono essere individuali e non collettive.
Il doping, ha poi precisato, non è un problema solo russo. Prima di lui, il ministro dello Sport Vitali Mutko si era soffermato sui contestati successi di atleti russi a Londra nel 2012: i controlli erano effettuati da un laboratorio britannico e risultarono negativi, ha ricordato.
pon/SID/Reuters