Gaza, ancora morti tra chi aspetta gli aiuti

Un nuovo tragico episodio si è verificato martedì mattina nella Striscia di Gaza, dove almeno 51 palestinesi hanno perso la vita sotto il fuoco dei carri armati israeliani mentre si trovavano in attesa dell’arrivo dei camion con gli aiuti umanitari. Lo ha riferito la Protezione civile di Gaza, aggiungendo che oltre 200 persone sono rimaste ferite, almeno 20 in condizioni critiche. L’attacco è avvenuto nei pressi di Khan Younis, aggravando ulteriormente la già drammatica situazione umanitaria nella regione.

Secondo i medici locali, i testimoni hanno riferito che almeno due granate sono state lanciate contro migliaia di persone in attesa. L’ospedale Nasser è stato rapidamente sopraffatto dall’afflusso di feriti: molti sono stati curati a terra o nei corridoi per mancanza di spazio.

L’esercito israeliano non ha rilasciato commenti immediati sull’accaduto, ma in precedenti episodi simili ha attribuito la responsabilità della violenza a presunti militanti presenti tra i civili.

L’attacco di martedì è solo l’ultimo di una serie di episodi mortali che hanno colpito i palestinesi in cerca di aiuti. Lunedì almeno 23 persone sono state uccise nei pressi di un sito di distribuzione della Gaza Humanitarian Foundation (GHF) a Rafah. La GHF ha dichiarato di aver distribuito oltre tre milioni di pasti nei suoi quattro siti senza incidenti, ma le autorità locali denunciano una gestione inadeguata e pericolosa degli aiuti.

Le Nazioni Unite hanno criticato il piano israeliano di affidare la distribuzione degli aiuti alla GHF, definendolo non imparziale e contrario ai principi umanitari.

Il conflitto in corso, iniziato con l’attacco terroristico di Hamas nell’ottobre 2023 che ha causato oltre 1’200 morti e circa 250 ostaggi, ha portato a una devastante risposta militare da parte di Israele. Secondo il Ministero della Salute di Gaza, quasi 55’000 palestinesi sono stati uccisi e l’intera popolazione è stata sfollata internamente, con una crisi umanitaria senza precedenti.