Sono 307 i soldati prigionieri che sabato la Russia ha restituito all’Ucraina. E altrettanti hanno potuto rientrare in Russia. Ha così avuto luogo il secondo scambio che i due Paesi hanno concordato nei recenti negoziati di Istanbul. Un maxi-scambio che ha preso il via ieri, con il rimpatrio di 390 civili e militari su ciascun fronte.
“Altri 307 militari russi sono stati rimpatriati” dall’Ucraina, ha reso noto il Ministero della Difesa russo in una nota, aggiungendo che questi militari si trovano attualmente in Bielorussia, dove stanno ricevendo “assistenza medica e psicologica”. Da parte sua, il presidente dell’Ucraina, Volodymy Zelensky, ha scritto su Telegram che “altri 307 difensori ucraini sono a casa”.
L’accordo prevede la restituzione di 1’000 prigionieri ciascuno. In due giorni sono state rimpatriate 697 persone su ogni fronte. “Ci aspettiamo una continuazione anche domani” ha dichiarato ancora Zelensky.
Attacchi notturni a Kiev
Nel frattempo, nelle prime ore di sabato la capitale ucraina Kiev ha affrontato un attacco di 250 droni e sei missili lanciati dalla Russia. Un attacco in cui droni e missili intercettati sono caduti in diversi quartieri della città, colpendo un centro commerciale e un edificio residenziale. Le autorità hanno segnalato almeno quindici persone ferite.
Anche Mosca, nella notte, ha attivato le difese aeree contro droni provenienti dall’Ucraina: nella regione occidentale russa di Lipetsk diversi droni si sono schiantati su un sito industriale. Un’altra novantina è stata abbattuta nell’area di Belgorod.

Notte di bombardamenti a Kiev
Telegiornale 24.05.2025, 12:30