La direttrice generale aggiunta dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), Marie-Paule Kieny, ha ribadito martedì a Ginevra che c’è un "obbligo morale" di riunire e condividere tutti i dati generati dal ricorso a cure non omologate contro il virus Ebola, esprimendosi al termine dell’incontro con il gruppo di esperti di etica medica favorevole al ricorso a trattamenti ancora sperimentali.
Nel contesto della grave epidemia esplosa nell’Africa occidentale, è evidente che criteri etici devono guidare la fornitura di tali interventi, includendo i massimi livelli di "trasparenza e garantendo ai pazienti consenso informato, libertà di scelta, riservatezza, rispetto della persona, dignità e coinvolgimento della comunità", ha precisato la Kieny.
La funzionaria dell’OMS ha infine sottolineato che esistono diversi trattamenti in fase di sperimentazione, alcuni promettenti, ricordando tuttavia che "è importante non dare false speranze sul fatto che Ebola possa essere curato ora".
Red. MM/ATS/AGI/EnCa