Donald Trump non ha alcuna intenzione di parlare con Elon Musk. A dirlo è lui stesso, in un’intervista ad ABC News, smentendo le voci su una possibile telefonata tra i due, circolate dopo la rottura di giovedì e rilanciate da Politico. Musk vorrebbe parlare, ma Donald “non è interessato”, ha detto al media statunitense. Ancora più nette, altre sue dichiarazioni. “A lui non ci penso proprio. Ha un problema. Quel poveraccio ha un problema”, ha dichiarato ad ABC e CNN accusando il suo ex first buddy di essere “completamente impazzito”. E alla CBS ha assicurato di essere “totalmente” concentrato sulla politica. “È l’unica cosa su cui mi concentro”, ha dichiarato il tycoon.
L’ex alleanza tra i due, politica e d’affari, si è trasformata in una guerra aperta. E le conseguenze non sono solo simboliche: Musk ha perso 33 miliardi di dollari in poche ore, anche per effetto del crollo di Tesla in Borsa. Il titolo ha chiuso giovedì con un -14%, punito dagli investitori preoccupati dalla lite. Venerdì ha aperto in leggero rialzo (+4%), ma la giornata a Wall Street è ancora lunga.
Il vero terreno di scontro, però, sono i soldi pubblici e politici. Trump ha minacciato di tagliare sussidi e contratti pubblici destinati alle aziende di Musk, in particolare Tesla e SpaceX. Musk, dal canto suo, aveva già speso 275 milioni di dollari per sostenere Trump nel 2024 e promesso altri 100 milioni per le elezioni di medio termine del 2026: promesse ora sospese.
Il botta e risposta continua. E le ripicche non si fanno attendere. Trump potrebbe disfarsi della sua Tesla personale, acquistata in passato per promuovere le attività dell’allora “first buddy”. Potrebbe regalarla o venderla, secondo fonti della Casa Bianca citate dal Wall Street Journal. Fino a giovedì sera, l’auto elettrica rossa del presidente era ancora parcheggiata fuori dalla West Wing.
All’origine del dissidio, le critiche del magnate della Silicon Valley contro il Big Beatiful Deal di Trump.