Leonardo Cazzaniga, ex viceprimario del Pronto Soccorso di Saronno (Varese), è stato condannato all'ergastolo per 12 omicidi: dieci pazienti (in corsia) più madre e suocero di Laura Taroni, l'infermiera sua ex amante (precedentemente condannata a 30 anni per l'omicidio di sua madre e di suo marito). Lo ha deciso la Corte d'Assise del Tribunale di Busto Arsizio che invece ha assolto Cazzaniga dall'accusa di omicidio della suocera, Maria Rita Clerici, e di due pazienti del Pronto Soccorso di Saronno. Per un terzo decesso era stata la stessa accusa a chiederne l'assoluzione durante la requisitoria finale.
Cazzaniga era stato arrestato con l'accusa di aver volontariamente tolto la vita alle vittime usando farmaci anestetici in "sovradosaggio e in rapida succesione". La difesa sosteneva, invece, che il medico avesse agito per lenire le sofferenze dei pazienti e che non esistesse prova della morte come conseguenza diretta dell'uso dei farmaci.
I giudici hanno condannato, poi, a 2 anni e 6 mesi per favoreggiamento, anche quattro dei cinque medici della commissione medica dell'ospedale di Saronno, chiamata a valutare l'operato di Cazzaniga su segnalazione di due infermieri. E' stata c osì accolta la tesi dell'accusa, secondo cui l'ex direttore generale dell'ospedale di Saronno, Paolo Valentini, l'ex direttore sanitario Roberto Cosentina, l'ex direttore del Pronto Soccorso Nicola Scoppetta e il medico legale Maria Luisa Pennuto, non potessero non valutare con competenza l'agire di Leonardo Cazzaniga in corsia e non aver assolto l'obbligo di agire di conseguenza. La Corte d'Assise di Busto Arsizio ha invece assolto l'oncologo Giuseppe di Lucca dalle accuse di omessa denuncia "perché il fatto non sussiste".