L’Iran sta affrontando il peggiore periodo di siccità degli ultimi decenni. L’allarme è stato lanciato negli scorsi giorni e nel frattempo la situazione non è cambiata. Se non piove entro la fine dell’anno, la capitale Teheran dovrà essere evacuata. Si parla di oltre 10 milioni di abitanti.
Ora si tenta dunque la carta del cloud seeding, la tecnica dell’inseminazione delle nuvole per indurre la pioggia. Le operazioni sono già state avviate, come reso noto dalle autorità: “Oggi, per la prima volta nell’anno idrologico in corso, che inizia a settembre, è stato effettuato un volo di inseminazione delle nuvole nel bacino del lago Urmia” ha dichiarato nella serata di sabato l’agenzia di stampa ufficiale Irna.

Siccità in Iran
Telegiornale 09.11.2025, 20:00
Urmia, situato nel nord-ovest del Paese, è il lago più grande dell’Iran, ma si è in gran parte prosciugato, trasformato dalla siccità in un vasto letto di sale. L’Irna ha aggiunto che ulteriori operazioni saranno condotte nelle province dell’Azerbaigian orientale e occidentale.
Un bacino artificiale iraniano a secco
L’inseminazione delle nuvole consiste nel vaporizzare con aerei appositamente attrezzati molecole di sostanze come lo ioduro d’argento e il sale per indurre la pioggia. L’anno scorso, l’Iran ha annunciato di aver sviluppato una propria tecnologia per questa pratica.
Sabato l’Irna ha riferito che la pioggia è caduta a Ilam, Kermanshah, Kurdistan e Lorestan a ovest, così come nella provincia nord-occidentale dell’Azerbaigian occidentale. Ma secondo l’agenzia meteorologica iraniana, le precipitazioni sono diminuite di circa l’89% quest’anno rispetto alla media di lungo periodo. “Stiamo vivendo l’autunno più secco che il Paese abbia mai sperimentato negli ultimi cinquant’anni”, ha fatto sapere l’agenzia.
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