È di 30 arresti a Tel Aviv, cinque a Gerusalemme e diversi feriti il bilancio della grande manifestazione di ieri (domenica) in Israele, indetta dalle famiglie delle persone rapite da Hamas. Lo riportano i media locali.
L’autostrada Ayalon di Tel Aviv è stata sgomberata dai dimostranti solo nella notte dopo essere stata bloccata per circa tre ore. Alcuni manifestanti hanno lanciato oggetti in strada, acceso falò e sparato fuochi d’artificio in aria. La polizia in risposta avrebbe lanciato almeno quattro granate stordenti, ferendo leggermente alcune persone tra cui la parlamentare democratica Naama Lazimi.
La reazione del premier israeliano
Da parte sua il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu chiede di rispondere in modo “rapido, netto e pesante” all’uccisione da parte di Hamas di sei ostaggi. Lo riportano i media dello Stato ebraico. “Dobbiamo dire chiaramente che risponderemo con estrema forza”, avrebbe detto Netanyahu nella riunione del gabinetto di sicurezza di domenica sera. “La prima cosa che deve essere fatta - secondo il premier israeliano - è portare entro 24-48 ore delle raccomandazioni per esigere un prezzo pesante, netto e molto rapido da Hamas: se non lo facciamo, vedremo altri omicidi di questo tipo”.
La posizione di Hamas
Hamas afferma che i sei ostaggi israeliani ritrovati morti nel sud della Striscia di Gaza sarebbero ancora vivi se Israele avesse accettato un accordo di cessate il fuoco. In un’intervista all’emittente araba Al Jazeera, il vicepresidente dell’Ufficio politico del movimento islamista Khalil al Hayya ha sostenuto che Hamas da parte sua ha mostrato flessibilità nei negoziati - anche riducendo il numero di prigionieri palestinesi di cui chiedeva il rilascio e accettando la proposta presentata dal presidente americano Joe Biden e sostenuta dal Consiglio di sicurezza dell’ONU -, ma il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha risposto a questa diponibilità in modo evasivo e fissando nuove condizioni tra cui l’insistenza sul mantenimento dei soldati nei corridoi di Netzarim e Filadelfia. Al Hayya ha sottolineato quindi che non ci sarà alcun accordo senza che le forze israeliane si ritirino da queste zone.
Negoziati per la tregua per gli USA “è l’ultima possibilità”
Gli Stati Uniti stanno continuando a discutere con Egitto e Qatar dei contorni di un accordo finale su Gaza da “prendere o lasciare”, che presenteranno alle parti nelle prossime settimane. Un eventuale rifiuto potrebbe segnare la fine dei negoziati guidati dagli americani, secondo un alto dirigente dell’amministrazione Biden, citato dal Washington Post. “Non si può continuare a negoziare. Questo processo deve essere interrotto a un certo punto”, ha affermato la fonte, secondo cui il ritrovamento dei corpi di sei ostaggi uccisi non fa deragliare l’accordo ma casomai “dovrebbe aggiungere ulteriore urgenza in questa fase di chiusura, in cui eravamo già”.
Israele si ferma per lo sciopero
Uno sciopero generale è stato proclamato per oggi, lunedì in Israele dopo la scoperta dei corpi di sei ostaggi rapiti e uccisi da Hamas. L’annuncio è giunto da Arnon Bar David, capo dell’Histadrut, il sindacato che rappresenta centinaia di migliaia di lavoratori nel settore pubblico. Già nella mattinata di domenica sono state diverse le imprese che hanno interrotto l’attività in segno di protesta contro il Governo. Lo sciopero risparmierà solo gli ospedali, le farmacie e le forze di sicurezza e polizia. Dalle 8.00 saranno invece interrotti i decolli e gli atterraggi all’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv.
Israeliani in sciopero contro il Governo
SEIDISERA 02.09.2024, 18:50
Sciopero generale in Israele
Telegiornale 02.09.2024, 12:30
Notiziario 06.00 del 2.09.2024
RSI Info 02.09.2024, 06:51
Israele sei ostaggi morti, aumentano le pressioni si Netanyahu
Telegiornale 01.09.2024, 20:00