A Tor Vergata è cominciata la veglia di preghiera del Giubileo dei Giovani presieduta da Papa Leone XIV. Arrivano un po’ da tutti i Paesi, ognuno porta le sue canzoni, i suoi ritmi e creano così musica e divertimento in modi diversi. Sono queste le centinaia di migliaia di giovani che hanno raggiunto Roma, tra loro anche un gruppo partito dal Ticino.
“Il Giubileo dei giovani è proprio importante perché dà una nuova carica ai giovani”, dichiara al Telegiornale Carlo Vassalli, sacerdote e assistente di Pastorale giovanile. “E scopriamo che non siamo la nostra piccola Chiesa del Ticino, ma siamo una grande Chiesa e quindi universale cattolica. Ma poi soprattutto è anche di confronto con tanti giovani che sono in ricerca o addirittura non credono ma sono qui proprio per un messaggio anche di speranza”.
Anche Luca Frapolli, del comitato organizzatore, ai microfoni del Telegiornale spiega che un avvenimento del genere lascia tanta gioia e forza “nel testimoniare ancora la nostra fede nella vita di tutti i giorni. Alla fine - ribadisce Frapolli - cerchiamo di portarci questa esperienza a casa per le nostre vite e di chi ci sta accanto”.
Il Papa parla ai giovani
Nella veglia con i giovani a Tor Vergata, il Papa parla di verità e di menzogna. “Cercando con passione la verità, noi non solo riceviamo una cultura, ma la trasformiamo attraverso scelte di vita. La verità, infatti, è un legame che unisce le parole alle cose, i nomi ai volti. La menzogna, invece, stacca questi aspetti, generando confusione ed equivoco”, ha detto Leone rispondendo ad una domanda dei giovani.
Internet e social tra luci e ombre
Subito dopo ha toccato un tema che permea la vita delle ragazze e dei ragazzi , ossia l’uso di internet e dei social. “Internet e i media sono diventati una straordinaria opportunità di dialogo, incontro e scambio tra le persone, oltre che di accesso all’informazione e alla conoscenza”, ha detto Leone, rispondendo ad un’altra domanda e citando Bergoglio. “Questi strumenti risultano però ambigui quando sono dominati da logiche commerciali e da interessi che spezzano le nostre relazioni in mille intermittenze”, ha avvertito Prevost. Se le scelte dipendono dal consumo “allora le nostre relazioni diventano confuse, sospese o instabili. Quando lo strumento domina sull’uomo, l’uomo diventa uno strumento: sì, strumento di mercato, merce a sua volta. Solo relazioni sincere e legami stabili fanno crescere storie di vita buona. Come sapete, oggi ci sono gli algoritmi che ci dicono che cosa dobbiamo fare, che cosa dobbiamo pensare”, ha sottolineato ancora.
“Cercate la giustizia, rinnovando il modo di vivere, per costruire un mondo più umano. Servite il povero, testimoniando il bene che vorremmo sempre ricevere dal prossimo. Studiate, lavorate, amate secondo lo stile di Gesù, il maestro buono che cammina sempre al nostro fianco”, ha aggiunto parlando alla folla e chiedendo ai presenti di farsi testimoni di giustizia e pace.
Agostino Miozzo, coordinatore dell’accoglienza del Giubileo 2025, in serata ha fatto sapere che l’afflusso delle persone è in costante crescita e che già prima dell’arrivo del Papa c’erano oltre 800’000 giovani a Tor Vergata, che potrebbero diventare un milione.