La Svizzera presiederà nel 2026 l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE), e il consigliere federale Ignazio Cassis assumerà la funzione di presidente in carica. Ai microfoni della trasmissione SRF «Tagesgespräch», il responsabile del Dipartimento federale degli affari esteri parla degli Stati Uniti, della Russia e dell’Europa, di un nuovo ordine mondiale e di una radicalizzazione in Svizzera che mette in pericolo l’intero Consiglio federale.
Nella nuova strategia di sicurezza USA di Donald Trump, l’Europa è oggetto di critiche. La considera una strategia minacciosa?
“No, è il modo in cui gli Stati Uniti vedono l’Europa. Sotto diversi punti di vista non hanno nemmeno torto. Dopo la seconda guerra mondiale abbiamo mancato l’occasione per creare una difesa autonoma e dopo 80 anni siamo ancora dipendenti. Quello che Trump dice all’Europa è: prendete in mano il vostro futuro”.
Sarebbe illusorio pensare a una politica di sicurezza in Europa senza prendere in considerazione la Russia
Ignazio Cassis, consigliere federale
Lei assume la presidenza dell’OSCE, in cui USA e Russia siedono ancora insieme allo stesso tavolo. Come si può lavorare con una Russia che blocca tutto?
“La Russia è e rimane in Europa. Sarebbe illusorio pensare a una politica di sicurezza in Europa senza prendere in considerazione la Russia. L’OSCE è una delle ultime organizzazioni in cui la Russia è ancora membro a pieno titolo. È importante che rimanga così, perché anche con un avversario è meglio disporre della possibilità di dialogare piuttosto che non averla affatto. Anche se i membri si bloccano a vicenda, l’organizzazione crea possibilità di dialogo. Il mio obiettivo è che l’OSCE possa reagire prontamente, nel caso venga deciso un cessate il fuoco, per poi monitorarlo”.
Imprenditori di spicco dell’economia svizzera hanno portato regali al presidente USA per trovare una soluzione nella disputa sui dazi. La disturba?
“Nel 19esimo secolo la diplomazia svizzera era praticata quasi esclusivamente da persone del mondo economico. Questo stretto legame è importante. Tutti coloro che hanno influenza e sono vicini alla Svizzera sono chiamati a fare un passo. È quello che hanno fatto questi imprenditori. Non ho nulla in contrario”.
L’investitore Alfred Gantner le rimprovera di aver ritardato un accordo sui dazi.
“È una storia liberamente inventata. Ho raramente vissuto qualcosa che rimane così a lungo nei media ed è totalmente inventato. È privo di qualsiasi fondamento. Il Consiglio federale è stato raramente così compatto come in questa azione”.
La mancanza di rispetto per chi la pensa diversamente mette in pericolo la coesione.
Ignazio Cassis, consigliere federale
Di recente, a Bellinzona, ha dovuto fuggire davanti a una manifestazione pro-Palestina. Sta assistendo a una radicalizzazione della società?
“Sì, critico la mancanza di rispetto per chi la pensa diversamente, la sensazione di essere l’unico possessore della verità assoluta. Questo non è un elemento democratico. Il fatto che queste persone non siano disposte ad attenersi alle regole del rispetto è un segnale molto negativo per lo sviluppo della nostra democrazia”.
Quanto è pericoloso questo sviluppo?
“Il 1° agosto celebriamo la nostra diversità. Ma questi discorsi di circostanza non hanno più validità quando arrivano tempi duri. La mancanza di rispetto per chi la pensa diversamente mette in pericolo la coesione. Questa radicalizzazione è un pericolo per l’intero Consiglio federale: tutti i membri hanno già vissuto episodi simili e il collegio ha notato quanto sia diventata tesa la situazione sociale”.
L’intervista completa a Ignazio Cassis (Tagesgespräch, SRF, 09.12.2025)
Ignazio Cassis, consigliere federale
Ignazio Cassis è membro del Consiglio federale dal 2017 e capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE). È nato nel 1961, ha conseguito la laurea in medicina umana all’Università di Zurigo (1987) e in salute pubblica all’Università di Ginevra (1996). Nel 1998 è diventato specialista FMH in medicina interna e in prevenzione e salute pubblica. Dal 1997 al 2008 è stato il Medico Cantonale del canton di Ticino. Successivamente, per due anni, Cassis è stato presidente del gruppo parlamentare liberale-radicale (PLR) a Palazzo federale, gruppo al quale appartiene da quando è stato eletto nel Consiglio nazionale nel giugno 2007. Dal 2015 al 2017 ha presieduto la Commissione del Consiglio nazionale per la sicurezza sociale e la sanità. Cassis è stato Presidente della Confederazione nel 2022.

Nuovo piano di pace sul tavolo di Trump
Telegiornale 09.12.2025, 12:30










