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Germania, ergastolo per medico siriano

La giustizia tedesca accusava l’uomo di aver torturato oppositori al regime di Bashar al-Assad

  • Ieri, 14:16
  • Ieri, 14:17
Il giudice tedesco Christoph Koller

Il giudice tedesco Christoph Koller

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Di: ATS/AFP/Swing 

Un medico siriano, accusato di aver torturato oppositori del regime di Bashar al-Assad, è stato condannato oggi, lunedì all’ergastolo dalla giustizia tedesca. La sentenza di un tribunale di Francoforte arriva dopo un processo durato oltre tre anni.

Arrivato in Germania nel 2015, dove ha esercitato come chirurgo ortopedico fino al suo arresto nel 2020, dopo essere stato riconosciuto da altri rifugiati siriani, Alaa Moussa aveva esercitato in Siria negli ospedali militari di Damasco e Homs. Il quarantenne negava tutte le accuse, tra cui quella di aver dato fuoco ai genitali di un adolescente e di aver somministrato un’iniezione letale a un detenuto che aveva resistito alle percosse.

“Ha ucciso due persone e ne ha ferite gravemente altre nove”, ha affermato il giudice Christoph Koller nel pronunciare la sentenza, sottolineando che questi atti commessi nel 2011 e nel 2012 “rientravano nella brutale reazione del regime dittatoriale e ingiusto di Assad” alle manifestazioni degli oppositori. Denunciando “una massiccia violazione dei diritti umani” da parte dell’imputato, il giudice ha sottolineato che il verdetto era anche un modo per dimostrare “che la sofferenza delle vittime non è stata dimenticata”.

Damasco ha cercato di influenzare il procedimento: “Il regime siriano ha cercato fino alla sua caduta (nel dicembre 2024) di esercitare un’influenza sul procedimento” tedesco, ha proseguito il magistrato evocando anche “minacce ai familiari dei testimoni”.

Data la gravità dei fatti, la condanna all’ergastolo di Alaa Moussa è stata accompagnata da una pena di sicurezza per una durata non ancora definita (che sarà decisa dopo quindici anni di reclusione). Durante il processo, iniziato il 19 gennaio 2022 in condizioni di massima sicurezza, Alaa Moussa ha dovuto affrontare più di cinquanta testimoni ed ex vittime. Alcuni hanno testimoniato con il volto coperto e molti hanno riferito di minacce e intimidazioni nei confronti delle loro famiglie rimaste in patria, mentre l’ombra dei servizi segreti siriani aleggiava sulle udienze. La situazione si è distesa dopo la caduta, durante il processo, del dittatore Bashar al-Assad, rovesciato nel dicembre 2024 e ora rifugiato in Russia.

Tra i testimoni, un ex tenente di Aleppo, oggi quarantenne, imprigionato dopo aver rifiutato di sparare sui manifestanti nel novembre 2011. Egli aveva affermato di aver visto Alaa Moussa somministrare iniezioni a malati distesi a terra.

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RG 12.30 del 16.06.2025 La corrispondenza da Berlino di Walter Rahue

RSI Info 16.06.2025, 13:31

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