Oltre 300 civili alawiti sono rimasti uccisi, dallo scorso giovedì a oggi, sabato, in Siria dalle forze di sicurezza e dai gruppi affiliati, secondo quanto riferisce l’Osservatorio siriano per i diritti umani (ONG con sede a Londra) menzionando operazioni di rastrellamento e scontri con i lealisti di Bashar al-Assad nella parte occidentale del Paese.
La ONG ha denunciato “la morte di 311 civili alawiti nella regione costiera (...) uccisi dalle forze di sicurezza e da gruppi alleati”. Con queste vittime, il numero totale dei morti negli scontri avvenuti da giovedì sale a 524, di cui 213 membri delle forze di sicurezza e di gruppi alleati, secondo la stessa fonte.
Il leader siriano Sharaa
Il leader siriano Ahmad Sharaa (al-Jolani) ha esortato gli insorti della minoranza alawita del deposto presidente Bashar al-Assad a deporre le armi “prima che sia troppo tardi”. Sharaa ha anche promesso di “continuare a lavorare per il monopolio delle armi nelle mani dello Stato” e ha affermato”che non ci saranno più armi non regolamentate in circolazione. Avete attaccato tutti i siriani e commesso un errore imperdonabile. Deponete le armi e arrendetevi prima che sia troppo tardi”, ha detto.
RG 12.30 dell’8.03.2025 Il servizio di Naima Chicherio
RSI Info 08.03.2025, 14:13
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