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Houston, speranze per i senzatetto

Reportage: la città texana, contrariamente ad altre metropoli, ha visto scendere negli anni il numero di chi vive per strada grazie alla strategia chiamata “Housing first”

  • 21.08.2022, 11:13
  • 20.11.2024, 15:14
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USA, speranza per i senzatetto

Telegiornale 20.08.2022, 22:00

di Massimiliano Herber, corrispondente RSI negli Stati Uniti


Nello sguardo di Billy c’è gratitudine e un po’ di timore. Appena ha saputo che dei giornalisti volevano incontrarlo ha chiesto cinque minuti di tempo “per andare a mettere in ordine l’appartamento”. Quando ci accoglie è ancora emozionato, con un fazzoletto si asciuga lacrime e sudore, e racconta di sé: dell’uragano Ike, degli anni da senzatetto in un parco cittadino, dell’ingresso in questa abitazione nella primavera del 2020, “pochi giorni prima scoppiasse il Covid, che benedizione!”, della vita che per lui è ricominciata a 51 anni. “La prima volta che sono entrato in questo appartamento, dice commosso, ho atteso che l’operatrice uscisse e poi sono scoppiato in lacrime, voi non vi immaginate ma per me è stato un passo gigantesco”.

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Billy

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Billy è uno dei senza dimora che grazie all’ong
Search – che coordina la rete di intervento per la città di Houston, in Texas – ha abbandonato la strada. Negli ultimi undici anni il numero dei senzatetto qui è
diminuito del 64 %. Nel 2011 erano quasi novemila, oggi sono 3'200. In questo lasso di tempo più di 25'000 persone sono state tolte, anche almeno temporaneamente dalla strada. Un dato in controtendenza visto che non solo nelle altre metropoli texane (Dallas e Austin) ma anche in altri stati – come California o New York – storicamente confrontati con il problema dei senzatetto il loro numero con la pandemia è aumentato. Le ragioni di questa epidemia cronica per gli USA sono sempre le stesse: profonda indigenza, ogni tipo di dipendenze e il prezzo inaccessibile degli affitti. Il clima e le leggi liberali, infine, favoriscono gli accampamenti.

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Senzatetto a Houston, Texas

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Senzatetto a Houston, Texas

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La ricetta vincente di Houston si chiama “Housing first”, prima di tutto un’abitazione. Ai senzatetto viene proposto il trasferimento dalla strada a una casa, senza condizioni particolari che non siano la buona volontà e la fedina penale pulita. Nessun’altra precondizione: che siano puliti, sobri, o che abbiano un lavoro e un’entrata regolare. L’accoglienza in un appartamento sussidiato è l’inizio di un processo virtuoso. Dopo anni di insuccessi, la nuova strategia è stata curata e sviluppata da
Thao Costis che da oltre un quarto di secolo si occupa di senzatetto: “
è stata una differenza di approccio, confessa,
che anche noi abbiamo dovuto accettare”.

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Thao Costis, presidente e CEO Search

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Quotidianamente i 140 dipendenti di
Search seguono “i clienti” nelle loro necessità, per aiutarli a gestire la nuova vita, mentre altri battono le strade e i rifugi cittadini per incontrare chi ancora rifugge l’ipotesi di un cambiamento di vita. La loro attività è finanziata esclusivamente da fondi federali e da donazioni private. L’ostacolo principale a Houston è la carenza di abitazioni e il costo proibitivo dell’alloggio a downtown. “
I proprietari non amano affittare i loro appartamenti a persone fragili che non considerano affidabili, spiega Thao,
per questo è importante che far conoscere la nostra attività. Che il cambiamento di chi era senza casa è una vittoria per tutti”.

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