Un attentato ha colpito venerdì una moschea situata in una zona a maggioranza alawita di Homs, in Siria, causando la morte di otto persone. L’esplosione, provocata da più ordigni, è stata rivendicata dal gruppo estremista sunnita Saraya Ansar al-Sunna, che ha diffuso un messaggio sulla piattaforma Telegram promettendo nuovi attacchi contro “infedeli e apostati”.
Le immagini diffuse dall’agenzia di stampa statale siriana Arab News Agency mostrano tracce di sangue sui tappeti della moschea, fori nei muri, finestre in frantumi e danni causati dal fuoco.
Il ministero degli Esteri di Damasco ha condannato l’attacco definendolo “un vile atto criminale” e “un tentativo disperato di destabilizzare il Paese”. In una nota ufficiale, il Governo ha ribadito la propria “ferma posizione nella lotta al terrorismo in tutte le sue forme”, assicurando che i responsabili saranno perseguiti. “Tali crimini non dissuaderanno lo Stato siriano dal proseguire i suoi sforzi per consolidare la sicurezza e proteggere i cittadini”.
Saraya Ansar al-Sunna, gruppo poco conosciuto, aveva già rivendicato un attentato suicida contro una chiesa di Damasco lo scorso giugno.
Il Paese ha vissuto diverse ondate di scontri settari dalla caduta del presidente Bashar Assad lo scorso anno. Assad, lui stesso alawita, è fuggito dal Paese in Russia.

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Notiziario 26.12.2025, 17:00
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