Si moltiplicano domenica gli omaggi e le celebrazioni su scala mondiale per l’arcivescovo Desmond Tutu, scomparso in mattinata all’età di novant’anni. Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha evidenziato tristezza per la morte dell'arcivescovo e "si unisce al Sudafrica e alla comunità internazionale nel rendere omaggio alla memoria di quest'uomo che non ha mai smesso di lottare per il rispetto universale dei diritti umani e della dignità umana".
Papa Francesco è rimasto "addolorato nell'apprendere della morte dell'arcivescovo Desmond Tutu" e "offre sentite condoglianze alla sua famiglia e ai suoi cari". Lo si legge in un telegramma di cordoglio inviato a nome del Papa dal cardinale Pietro Parolin al nunzio in Sudafrica monsignor Peter Bryan Wells.
Dal canto suo il presidente francese Emmanuel Macron lo ha ricordato su Twitter: "Premio Nobel per la pace nel 1984, Desmond Tutu ha consacrato la sua vita ai diritti umani e all'uguaglianza dei popoli. La sua lotta per la fine dell'apartheid e per la riconciliazione sudafricana resterà nella nostra memoria".
L’ex presidente statunitense Barack Obama ha dichiarato che "Desmond Tutu era un mentore, un amico e una bussola morale per me e per molti altri. Spirito universale, Tutu si è battuto per la liberazione e la giustizia nel suo Paese, ma era anche preoccupato per l'ingiustizia altrove. Non ha mai perso il suo senso dell'umorismo e la sua volontà di cercare un lato umano nei suoi avversari".
Sulla stessa linea si è espresso il premier britannico Boris Johnson, per il quale l’arcivescovo Premio Nobel per la Pace 1984 è stata una "figura cruciale nella lotta contro l'apartheid e nella creazione di un nuovo Sudafrica". Johnson ha pure reso omaggio alla sua "leadership spirituale" e al suo "irreprimibile buonumore".