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Il vertice cinese si chiude con Putin all’attacco

Il presidente russo ha accusato l’Occidente per l’offensiva in Ucraina, mentre Xi Jinping ha puntato il dito contro le politiche economiche di Trump

  • Ieri, 22:51
02:06

Cina, chiuso il summit SCO

Telegiornale 01.09.2025, 20:00

  • Keystone
Di: ATS/Spi 

Vladimir Putin ignora gli ultimatum di Stati Uniti ed Europa per rivelare le sue reali intenzioni sul faccia a faccia con il leader ucraino Volodymyr Zelensky. E da Tianjin, in Cina, dove ha partecipato al vertice dell’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai (SCO), ha attaccato l’Occidente, insieme al suo “amico” Xi Jinping.

Il presidente russo non solo ha ostentato il rinnovato asse con il premier indiano Narendra Modi, esteso ad uso dei fotografi anche al presidente cinese, ma ha sostenuto con forza il lancio da parte di Xi della ‘Global governance initiative’, l’ambizioso piano per un nuovo ordine mondiale capace di soppiantare quello Occidentale a guida USA emerso dopo la Seconda guerra mondiale.

Un riallineamento trilaterale che non è piaciuto al convitato di pietra del vertice Sco, in Cina: il presidente americano Donald Trump, nel mirino per lo tsunami dei dazi, è tornato ad attaccare l’India, destinataria di tariffe al 50% per gli acquisti di petrolio da Mosca. “Fa più affari con la Russia, ora New Delhi vuole ridurre i dazi. Ma lo avrebbero dovuto fare anni fa”, ha accusato ancora il tycoon su Truth.

Dopo la passerella di Ferragosto con Trump in Alaska, il capo del Cremlino è stato tra i più ricercati nella città portuale cinese all’incontro dei 27 leader euroasiatici, tra una stretta di mano e un saluto fino all’abbraccio. La SCO - che conta su Cina, India, Russia, Pakistan, Iran, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Uzbekistan e Bielorussia (più 17 Paesi come partner di dialogo) - è pubblicizzata come un modello di collaborazione non occidentale che propone di rappresentare un’alternativa alle alleanze tradizionali.

“Vorrei proporre un’iniziativa di governance globale (GGI) e collaborare con tutti i Paesi per costruire insieme un sistema più giusto ed equo e procedere verso una comunità con un futuro condiviso per l’umanità”, capace di ridurre “il gap tra il Nord e Sud globali”, ha annunciato Xi durante i lavori. Mentre le tendenze storiche “di pace, sviluppo, cooperazione e mutuo beneficio restano immutate, la mentalità della Guerra Fredda, l’egemonismo e il protezionismo continuano a perseguitare il mondo”, ha aggiunto il leader cinese, avendo nel mirino le politiche di Trump. Ci sono “nuove minacce e sfide, e il mondo si è trovato in un nuovo periodo di turbolenza e trasformazione”.

Cinque i principi suggeriti: uguaglianza sovrana, stato di diritto internazionale, multilateralismo, approccio incentrato sulle persone e adozione di azioni concrete. Con le tre ‘Iniziative globali’ già lanciate su sicurezza, sviluppo e civilizzazione, la quarta calata da Xi è “un dono del presidente al mondo”, ha affermato nella conferenza stampa finale il ministro degli Esteri Wang Yi, il fidato esecutore dei piani del presidente cinese in diplomazia.

Putin, nei suoi interventi, ha difeso le ragioni dell’offensiva russa in Ucraina, incolpando l’Occidente. “Questa crisi non è stata innescata dall’attacco russo all’Ucraina, ma è il risultato di un colpo di Stato in Ucraina, sostenuto e provocato dall’Occidente”, ha affermato lo zar. “La seconda causa della crisi sono i continui tentativi dell’ Occidente di trascinare l’Ucraina nella NATO”.

Molti dei 27 leader presenti, incluso il presidente iraniano Masoud Pezeshkian, si trasferiranno a Pechino per la parata militare del 3 settembre per celebrare gli 80 anni della vittoria nella Seconda guerra mondiale. Su Piazza Tienanmen ci sarà anche il leader nordcoreano Kim Jong-un, al debutto assoluto in un evento multilaterale, insieme a Putin e Xi, sempre più convinto di poter guidare il Sud globale.

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