Le strade che erano state precedentemente chiuse sono state riaperte giovedì in Israele, dove i pompieri restano impegnati nella lotta agli incendi in particolare attorno a Gerusalemme. La situazione non è ancora considerata sotto controllo.
Migliaia di persone sono state sfollate mercoledì nelle regioni centrali del Paese, attorno all’autostrada che collega proprio Gerusalemme a Tel Aviv. Le fiamme, alimentate dal vento, hanno comportato anche l’annullamento di cerimonie previste per ricordare il giorno dell’indipendenza. Dei soldati sono stati inviati a dare man forte ai pompieri che operano in 163 squadre con l’ausilio di 12 aerei. Aiuti internazionali sono attesi da Francia, Romania, Croazia, Spagna e Italia.
Non si lamentano vittime, ma il servizio di soccorso Magen David Adom ha prestato soccorso a 23 persone intossicate dal fumo o leggermente ustionate. Anche 17 vigili del fuoco hanno riportato ferite.
Il ministro della Sicurezza nazionale, Itamar Ben Gvir, recatosi sul posto ha lasciato intendere che all’origine dei roghi potrebbero esserci degli atti criminali. Non si tratta di un fenomeno nuovo in questa stagione, ma nemmeno abituale. Il premier Benjamin Netanyahu ha dichiarato lo stato di emergenza nazionale.

Vasti incendi minacciano Gerusalemme
Telegiornale 30.04.2025, 20:00