Nuovi raid israeliani su Teheran, attaccata la tv di Stato

Le sirene di allarme sono risuonate poco prima della mezzanotte svizzera a Tel Aviv e in altre regioni di Israele, dove la popolazione è stata invitata a raggiungere i rifugi in seguito a un nuovo lancio di missili da parte dell’Iran.

Il gruppo Bazan ha annunciato la chiusura di tutti gli impianti della sua raffineria di Haifa, nel nord di Israele, la più grande del Paese, colpita da un attacco iraniano che lunedì ha causato la morte di tre dipendenti.

La televisione di Stato iraniana ha annunciato questa sera una nuova salva di missili su Israele, nel quarto giorno di escalation militare. “Inizia una nuova salva di missili contro i territori occupati”, ha riferito la televisione, riferendosi allo Stato ebraico.

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato in un’intervista alla rete ABC che lo Stato ebraico non esclude di prendere di mira anche la guida suprema iraniana Ali Khamenei, che sarebbe protetto in un bunker secondo alcune fonti. La sua morte porrebbe fine alla guerra, secondo Netanyahu, che in una conferenza stampa ha poi affermato che “Israele sta cambiando il volto del Medio Oriente”.

Lo speaker della Camera statunitense, Mike Johnson, ha annunciato di aver rinviato il suo viaggio in Israele, previsto per il 22 giugno, dove avrebbe tenuto un discorso alla Knesset. “A causa della complessa situazione che si sta sviluppando in Iran e Israele, il presidente della Knesset Amir Ohana e io abbiamo deciso di rinviare la sessione speciale del Parlamento israeliano. Attendo con ansia di riprogrammare il mio discorso nel prossimo futuro e inviamo le nostre preghiere al popolo di Israele e al Medio Oriente”, ha dichiarato il repubblicano in una nota.

Un’agenzia di stampa vicina al regime iraniano ha annunciato che la contraerea ha abbattuto “un altro F-35 israeliano”, questa volta nei cieli di Tabriz. Almeno altri tre abbattimenti erano stati annunciati nei giorni scorsi. Israele non ha confermato l’informazione.

Le sirene sono risuonate in ampie aree del nord di Israele in serata, per una nuova ondata di missili iraniani. I sistemi di difesa sono entrati in azione, la popolazione si è messa al riparo nei rifugi.

La televisione di Stato iraniana ha ripreso le trasmissioni che erano state brevemente interrotte dall’attacco aereo israeliano lanciato in precedenza. Durante lo stesso, la presentatrice Sahar Emami che in quel momento era in diretta era stata costretta a lasciare precipitosamente lo studio in una nuvola di polvere mentre pezzi di soffitto cadevano dall’alto. È stata rivista in seguito dialogare con un collega in un altro studio.

L’attacco avrebbe causato dozzine di vittime ed è stato definito da Teheran “un atto ignobile” poiché potrebbe trattarsi di un crimine di guerra (una stazione televisiva, ai sensi del diritto internazionale umanitario, non è un obiettivo militare almeno che non venga usato a sostegno di operazioni militari, ndr).

Poco tempo prima che i caccia dell’aeronautica militare israeliana facessero cadere le loro bombe, era arrivato un messaggio di evacuazione in farsi dall’esercito dello Stato ebraico per la popolazione che abita vicino al quartier generale dell’IRIB, situato in un’area densamente popolata.

Le incursioni israeliane su Teheran stanno prendendo di mira anche l’emittente di Stato IRIB. È quanto riferiscono negli ultimi minuti la stessa emittente, come altri media iraniani.

La portaerei statunitense Nimitz ha lasciato il Mar Cinese Meridionale e si sta ora dirigendo verso il Medio Oriente.

La nave avrebbe dovuto attraccare in Vietnam, ma la marina militare USA ha deciso di rafforzare la sua presenza nell’area infiammata dal conflitto fra Israele e Iran.

Le forze israeliane hanno ripreso le incursioni su Teheran e segnatamente nelle zone orientali e occidentali della capitale iraniana, dove anche adesso vengono avvertite forti esplosioni: fra le aree interessate quella di Chitgar, il grande centro commerciale Iranmal, Shahrak Bagheri e i dintorni del quartiere olimpico.

Nel frattempo, molti abitanti del Distretto 3 si apprestano a lasciare la città, dopo che l’Idf ha diffuso un appello all’evacuazione del distretto.

Gli abitanti di un intero quartiere di Teheran sono stati invitati da Israele a evacuarlo. Lo ha reso noto poco fa lo stesso esercito israeliano.

Si ha notizia di nuove esplosioni nella parte orientale e in quella occidentale di Teheran, dove sarebbe stata attaccata dall’aviazione israeliana una base militare. La contraerea iraniana è entrata in azione, secondo l’agenzia FARS.

Le Forze di difesa israeliane rivendicano di avere il controllo dello spazio aereo iraniano, dopo aver distrutto un terzo dei lanciatori di missili terra-aria. In un briefing con la stampa, il portavoce delle Idf, il generale Effie Defrin, ha detto: “Possiamo dire che abbiamo ottenuto la piena superiorità aerea nei cieli di Teheran”.

Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha dichiarato che la Turchia è “pronta ad assumere un ruolo di facilitatore per garantire l’immediata fine del conflitto (tra Iran e Israele) e la ripresa dei negoziati sul nucleare” tra Teheran e Washington, in una telefonata con il presidente iraniano Masoud Pezeshkian. Durante il colloquio, che ha riguardato il conflitto tra Israele e Iran, Erdogan ha sottolineato che la Turchia attribuisce particolare importanza “al mantenimento della pace e della stabilità nella sua regione”, riferisce la presidenza della Repubblica di Ankara.

La guerra a Gaza non si ferma, mentre il conflitto con l’Iran rischia di allargarsi. In questo scenario, Benjamin Netanyahu resta al centro del potere israeliano, guidando il Paese da quasi trent’anni tra crisi interne e campagne militari.

Ascolta l’approfondimento su Modem

I caccia dell’aeronautica israeliana hanno distrutto la scorsa notte 20 missili terra-terra pochi minuti prima che fossero lanciati su Israele, in una ondata di raid che ha colpito 100 obiettivi militari a Isfahan, nell’Iran centrale. Lo riferisce il portavoce dell’Idf. Cinquanta caccia hanno identificato e distrutto centri di comando, magazzini con missili, colpito una squadra che stava per lanciare ordigni. Dall’inizio dell’operazione in Iran, ha detto il portavoce, più di 120 rampe di lancio missili sono stati messi fuori uso, un terzo del totale in possesso dell’Iran.

L’agenzia di stampa iraniana Tasnim riporta che le forze israeliane hanno attaccato questa mattina (lunedì) il sito nucleare di Natanz, aggiungendo che le difese aeree del Paese hanno abbattuto i razzi nemici. Allo stesso tempo, le Guardie Rivoluzionarie hanno reso noto di aver abbattuto due droni che attaccavano la città di Zanjan nel nord del Paese.

Otto droni lanciati dall’Iran sono stati intercettati nella notte su oggi, lunedì, dalle navi lanciamissili della Marina israeliana. Lo riferisce l’Idf sui propri social, sottolineando che per la prima volta l’intercettazione è avvenuta utilizzando il nuovo sistema di difesa aerea “Barak Magen”. Secondo l’esercito, alcuni droni sono stati intercettati utilizzando missili intercettori Lrad, parte del sistema di difesa aerea Barak Magen, installati sulle navi Sa’ar 6 della Marina. Dall’inizio dell’operazione, aggiunge l’Idf, “sono stati intercettati circa 25 velivoli senza pilota che rappresentavano una minaccia per i civili dello Stato di Israele”.

Almeno 1’481 persone sono rimaste uccise o ferite in Iran durante i raid israeliani iniziati venerdì: lo ha annunciato il ministero della Salute iraniano.

L’Iran ha reso noto di aver giustiziato per impiccagione un agente dell’agenzia di intelligence israeliana (Mossad) che era stato arrestato nel 2023. Si tratta di Esmail Fekri, che era stato arrestato poiché sospettato di sabotaggio in Iran e di raccogliere informazioni di intelligence per contro di Israele. L’uomo era stato accusato di ‘Moharebeh’ (lotta contro Dio) e ‘Corruzione sulla Terra’.

È salito a cinque morti il bilancio dell’attacco missilistico lanciato la notte scorsa (quella su oggi, lunedì) dall’Iran contro il centro di Israele: lo ha reso noto il servizio di soccorso Magen David Adom, come riporta il Times of Israel.

Alle 04:20 del mattino, una potente esplosione ha scosso il centro di Tel Aviv. Un missile ha colpito un parcheggio a circa 600 metri dal bunker dell’albergo dove si trovava il nostro inviato Emiliano Bos, provocando il crollo di una palazzina e numerosi feriti. “Ho visto persone portate via dai soccorritori e danni ingenti lungo Allenby Street: vetrine in frantumi, abitazioni danneggiate, famiglie in fuga con le valigie”, racconta. Cinque missili avrebbero colpito la città, lasciando un segno profondo nella quotidianità dei suoi abitanti. “Tel Aviv si rende conto di quanto questa guerra possa davvero entrare nelle case.”

L’ambasciata svizzera a Teheran resterà chiusa fino a nuovo avviso, come comunicato ieri sera sui social. La sede era già chiusa nella giornata di domenica e la misura è stata prorogata.

Due to the current situation, the embassy will remain temporarily closed until further notice.

New information will be communicated in due course. pic.twitter.com/L2UHexyL3m

— Swiss Embassy Iran (@SwissEmbassyIr) June 15, 2025

Secondo le Guardie Rivoluzionarie dell’Iran nell’attacco notturno contro Israele è stato utilizzato un nuovo metodo che ha reso inefficaci i sistemi di difesa. Lo riporta il The Guardian, citando l’agenzia Reuters. “Le iniziative e le capacità impiegate in questa operazione, nonostante il completo supporto degli Stati Uniti e delle potenze occidentali e il possesso della tecnologia di difesa più moderna e avanzata, hanno portato al massimo successo dei missili sui bersagli nei territori occupati” hanno detto le Guardie rivoluzionarie iraniane.

Tre civili sono rimasti uccisi nel centro di Israele nell’impatto diretto di missili balistici iraniani. Sull’altro fronte, gli attacchi israeliani contro l’Iran hanno ucciso almeno 224 persone da venerdì, riferisce il ministero iraniano della Salute.

Due grattacieli residenziali sono stati colpiti direttamente dai missili lanciati dall’Iran nella zona di Dan, nel centro di Israele. Otto squadre di soccorso stanno cercando di liberare le persone intrappolate negli edifici colpiti.

Una nuvola di fumo si è alzata, alle prime ore di oggi, lunedì, nel centro di Tel Aviv. Lo sta constatando il corrispondete dell’agenzia ANSA sul posto, in seguito alle esplosioni provocate dal lancio di missili balistici dall’Iran. Si sentono in città le sirene delle ambulanze del Magen David Adom. Inoltre a causa dell’attacco missilistico I soccorritori riferiscono di diversi feriti nel centro di Israele.

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Missili balistici iraniani sono caduti nel centro di Israele. Un civile è rimasto ferito in maniera grave. Altri razzi sono caduti nel nord e nel sud del Paese. Il Comando del fronte interno dell’Idf (esercito) ha avvisato la popolazione che può uscire dai rifugi. Le sirene d’allarme stanno suonando in Galilea occidentale per l’arrivo di droni.

L’Iran, oggi, lunedì, di prima mattina, ha contrattaccato. La caduta di alcuni missili balistici lanciati dall’Iran è stata segnalata dai soccorritori del Magen David Adom, nel centro di Israele. Le sirene d’allarme stanno suonando anche anche a Gerusalemme e diverse altre zone del Paese.

Forti esplosioni sono state segnalate nei pressi del sito nucleare iraniano di Fordo. Lo riporta il The Times of Israel citando un post su X di Iran International. Le esplosioni lasciano presagire un attacco israeliano all’impianto che si occupa di arricchimento dell’uranio, componente cruciale del programma nucleare iraniano.

La Guida Suprema dell’Iran, Ali Khamenei, è stata evacuata in un bunker sotterraneo nel nord-est di Teheran poche ore dopo l’inizio dei raid israeliani di venerdì, secondo quanto riportato da Iran International, citando due fonti informate all’interno del Paese, ripreso da Times of Israel. Khamenei si trova insieme a tutta la sua famiglia nel rifugio di Lavizan, affermano le fonti. Israele non avrebbe assassinato Khamenei la prima notte dell’operazione per dargli un’ultima possibilità di abbandonare completamente il suo programma di arricchimento dell’uranio, riporta l’agenzia di stampa citando una fonte diplomatica della regione.

“Il regime israeliano ha ucciso molti bambini negli ultimi tre giorni della sua guerra di aggressione contro l’Iran e ha anche preso di mira un ospedale pediatrico (l’ospedale pediatrico Hakim affiliato all’Università di Scienze mediche di Teheran). Stanno ‘uccidendo i bambini per hobby’, come ha ammesso una volta Yair Golan, ex vice capo di Stato maggiore dell’esercito israeliano”. Lo ha scritto su X Esmaeil Baqaei, portavoce del ministero degli Esteri dell’Iran.

Quattro donne sono morte nel crollo della loro casa di tre piani colpita ieri da un missile iraniano nella città araba di Tamra, nel nord di Israele. Manar al-Qassem Abu al-Hija Khatib (39 anni), le due figlie Hala di 13 e Shada di 20 anni e un’altra componente della famiglia, Manar Diab Khatib.

Un deputato israeliano di origine palestinese, Ayman Odeh, denuncia l’incapacità del governo di fornire alle località arabe un numero sufficiente di rifugi per proteggersi dai tiri iraniani. “Lo stato continua a fare distinzioni tra il sangue degli uni e degli altri”, ha affermato. A Tamra vivono circa 37’000, ma i rifugi collettivi sono quasi inesistenti.

Ha suscitato polemiche la diffusione sui social di un video in cui apparentemente una famiglia gioiva in ebraico mentre vedeva cadere i missili su Tamra. Netanyahu ha condannato queste reazioni, ricordando che “i razzi non fanno distinzione tra ebrei e arabi”.

In alcuni quartieri arabi di Israele la caduta di missili iraniani è accolta a volte da manifestazioni di gioia. Gli arabi israeliani sono il 20% circa della popolazione di Israele.

L’agenzia semiufficiale iraniana Tasnim ha confermato l’uccisione negli ultimi raid israeliani di Mohammad Kazemi, capo dell’intelligence dei Pasdaran.

Ucciso anche il suo vice e un terzo ufficiale dei guardiani della rivoluzione.

Ursula von der Leyen ha avuto un colloquio telefonico con il premier israeliano Benjamin Netanyahu.

“Ho sottolineato che Israele ha il diritto di difendersi. L’Iran è la principale fonte di instabilità regionale. L’Europa è sempre stata chiara: l’Iran non potrà mai acquisire un’arma nucleare. È urgente trovare una soluzione negoziata”, ha scritto su X la presidente della Commissione, che ha anche detto a Netanyahu che la situazione umanitaria a Gaza è “inaccettabile”.

Nel 2015 l’Unione europea - coordinando gli sforzi del gruppo “P5+1”, ovvero i cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell’ONU più la Germania - era riuscita ad ottenere un accordo con l’Iran sulla limitazione del programma nucleare iraniano.

Gli Stati Uniti si sono ritirati da quell’accordo, sempre osteggiato da Netanyahu, durante la prima presidenza di Donald Trump.

Sono 28 i missili balistici iraniani lanciati questa sera su Israele, afferma la televisione israeliana i24 news. 7 persone sono state ferite ad Haifa, 4 ad Ashdod, le loro condizioni non appaiono preoccupanti.

Nella periferia di Haifa (nord di Israele) sono stati danneggiati sette edifici e una ventina di automobili, alcuni missili sono caduti in zone aperte.

Fonti iraniane affermano che Israele ha colpito deliberatamente questa sera un edificio del ministero degli affari esteri a Teheran.

“Il regime criminale israeliano ha condotto un attacco brutale e deliberato contro uno degli edifici del ministero iraniano degli affari esteri, situato davanti all’istituto di studi politici internazionali”.

Lo ha scritto su X il viceministro degli esteri Saïd Khatibzadeh, pubblicando un video in cui si vede una biblioteca danneggiata. Secondo il viceministro ci sono diversi civili e funzionari feriti.

L’alto rappresentante per la politica estera dell’UE, Kaja Kallas, “vista la gravità della situazione” ha convocato per martedi una teleconferenza straordinaria dei ministri degli esteri dell’Unione europea, allo scopo di fare il punto sulla situazione in Medio Oriente.

La riunione seguirà il vertice del G7 che inizia tra qualche ora a Kananaskis, in Canada e a cui partecipano anche il presidente del Consiglio europeo Costa e la presidente della Commissione, von der Leyen.

La difesa antiaerea è stata attivata ad Ahvaz, capoluogo del Khuzestan, provincia alla frontiera con l’Iraq e principale area petrolifera dell’Iran, a 800 km circa da Teheran.

L’esercito israeliano afferma che è ora possibile uscire dai rifugi, segnalando la fine dell’attacco iraniano. Diverse aree del paese sono state colpite. Si contano già otto feriti in zone del nord e del sud.

Poco fa sono state sentite esplosioni nel centro di Tel Aviv mentre almeno un missile ha colpito una zona di Haifa, disintegrandosi tra due edifici. Si teme che ci siano diverse persone intrappolate sul posto, secondo la diretta della TV pubblica israeliana

La difesa antiaerea è stata attivata a Teheran mentre da Israele il comando della difesa interna annuncia di avere rilevato il lancio di nuovi missili iraniani verso Israele. La popolazione deve entrare nei rifugi

Il presidente turco Recep Tayyp Erdogan ha parlato al telefono con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump esortando ad una “azione urgente” per evitare un allargamento e una “pericolosa escalation” del conflitto Israele-Iran.

Lo riporta l’agenzia turca Anadolu.

Trump ha messo il veto su un piano israeliano per eliminare la guida suprema della Repubblica islamica dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei. Lo apprendono le agenzie AP e Reuters da fonti dell’amministrazione.

Intervistato dalla rete televisiva USA Fox News Netanyahu ha liquidato la storia come “fake news”, ma si è anche rifiutato di entrare nei dettagli.

Netanyahu ha invece affermato che Israele è riuscito ad eliminare il capo dell’intelligence dei Guardiani della rivoluzione iraniana e il suo vice.

L’esercito israeliano ha annunciato di avere condotto un attacco aereo contro un aereo da rifornimento all’aeroporto di Mashad, nell’Iran orientale, al confine col Turkmenistan, a oltre 2’000 chilometri di distanza da Israele.

Si tratta dell’azione più in profondità condotta fino ad ora dalle forze israeliane.

I media statali iraniani stanno riferendo che gli edifici e la pista dell’aeroporto non sono danneggiati.

Il presidente iraniano ha chiesto all’Iraq di adoperarsi per chiudere il proprio spazio aereo agli israeliani. Ieri l’Iraq ha chiesto agli Stati Uniti di impedire agli israeliani l’uso del proprio spazio aereo.

Mashad è la città dove è nata la guida suprema dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei

Raid e attacchi israeliani a Gaza hanno fatto almeno 41 morti oggi, affermano fonti del ministero della sanità di Hamas.

Almeno otto persone sono morte mentre cercavano di avvicinarsi a due punti per distribuzione di aiuti umanitari gestiti dalla Gaza Humanitarian Foundation, l’organizzazione sostenuta dagli Stati Uniti che è ora l’unica autorizzata da Israele nel distribuire aiuti ai palestinesi.

Lo spazio aereo israeliano rimarrà chiuso almeno fino a sabato 22 giugno. Lo riportano i media israeliani citando le compagnie aeree che hanno annunciato la cancellazione di tutti i voli almeno fino al 22.

Etihad, una delle poche compagnie arabe a volare su Tel Aviv, ha annunciato la sospensione del volo Abu Dhabi-Tel Aviv almeno fino al 22 giugno.

Tra alti e bassi, tensioni interne e guerre, Banjamin Netanyahu è alla guida del governo israeliano da quasi un trentennio. Un potere sempre più ampio che gli ha permesso finora anche di respingere i tentativi della giustizia di porre fine alla sua carriera politica. La guerra contro l’Iran è solo l’ultima di una serie. Nessun Paese al mondo sembra al momento In grado di limitare il suo margine d’azione di Netanyahu. Neppure gli Stati Uniti di Trump.

Da dove deriva questo grande potere? Cosa gli permette di muoversi indisturbato, calpestando anche il diritto internazionale? E quali gli equilibri interni e regionali che il conflitto con l’Iran rischia ora di sconvolgere?

Ne parlerà Modem, domattina su Rete 1, con Francesca Caferri, Lorenzo Trombetta, Nicola Pedde. Conduce Roberto Porta.

Con un post sui social, Trump appella le parti a intendersi. “L’Iran e Israele dovrebbero raggiungere un accordo, e lo faranno, proprio come hanno fatto India e Pakistan”, scrive il presidente USA, parlando di un susseguirsi di telefonate e incontri.

In una intervista alla rete televisiva ABC ,Trump non ha escluso che gli Stati Uniti si implichino nel conflitto, sottolineando che al momento non lo sono. Gli iraniani dal canto loro affermano invece di avere “prove solide” del coinvolgimento già in corso di forze e basi americane nella regione in sostegno agli attacchi di Israele.

Trump si dice anche aperto all’ipotesi di un ruolo per il presidente russo Putin nella mediazione diplomatica

L’esercito israeliano ha annunciato che il livello di allerta è stato abbassato e che la popolazione può nuovamente uscire dai rifugi

Sirene d’allarme risuonano a Tel Aviv. Gli allarmi sono stati attivati anche a Gerusalemme e in tutto il centro di Israele. Le forze armate dello Stato ebraico (Idf) rendono noto che i missili sono stati lanciati dall’Iran. Intanto il presidente iraniano, Masoud Pezeshkian, ha esortato l’Iraq a impedire a Israele di utilizzare il suo spazio aereo e il suo territorio per lanciare attacchi contro la repubblica islamica. “Il governo iracheno deve esercitare maggiore vigilanza e protezione sui suoi confini e sullo spazio aereo per impedire che il territorio iracheno venga abusato (da Israele) contro l’Iran”, ha affermato Pezeshkian in una conversazione telefonica con il primo ministro iracheno Muhammad Shayya al-Sudani.

L’esercito israeliano ha comunicato che, negli ultimi tre giorni, sono stati attaccati più di 170 obiettivi e oltre 720 infrastrutture militari iraniane. Durante la notte, caccia dell’aeronautica israeliana hanno sorvolato Teheran e colpito obiettivi legati al programma nucleare. Secondo il portavoce militare, sono stati distrutti più di 80 siti, tra cui il quartier generale del ministero della difesa iraniano, la sede dell’organizzazione Spand coinvolta nel programma nucleare e altri luoghi dove il regime iraniano avrebbe nascosto l’archivio nucleare.

La Francia non ha “in questa fase” mobilitato le sue risorse militari per aiutare Israele a intercettare i missili iraniani diretti al suo territorio, ha dichiarato domenica il ministro degli esteri francese Jean-Noël Barrot. “In questa fase, e data la natura e la traiettoria degli attacchi iraniani contro Israele, le risorse militari francesi non sono state mobilitate”, ha dichiarato alla radio Rtl. Venerdì, il presidente Emmanuel Macron ha dichiarato che la Francia potrebbe partecipare a “operazioni di protezione e difesa” di Israele in caso di “ritorsione” da parte di Teheran agli attacchi israeliani sul suo territorio, se “è in grado di farlo”.

Contestualmente ai raid in Iran, gli aerei israeliani hanno attaccato la scorsa notte anche lo Yemen, prendendo di mira il capo dello stato maggiore dei miliziani Houthi, Muhammad al-Ghamari.

Lo ha reso noto poco fa il portavoce dell’esercito israeliano, precisando che più avanti saranno dati aggiornamenti sugli esiti di questo attacco.

Nuove esplosioni sono segnalate a Teheran. I notiziari iraniani Khabar Online e Ham Mihan hanno riferito che i sistemi di difesa aerea a ovest e nord-ovest della capitale iraniana sono stati attivati “per contrastare nuovi attacchi”, mentre il quotidiano Shargh ha condiviso un video che mostra colonne di fumo nella parte orientale della città.

La polizia iraniana ha messo agli arresti 2 persone sospettate di avere legami col Mossad, il servizio di intelligence israeliano.

I due, che stando all’agenzia iraniana Tasnim “fabbricavano bombe, esplosivi e dispositivi elettronici” sono stati fermati nella provincia di Alborz, che si trova a ovest della capitale Teheran

Abbas Araghchi, il ministro degli esteri dell’Iran, ha dichiarato che il suo Paese dispone di “solide prove” del sostegno di forze e basi USA in Medio Oriente all’attacco senza precedenti sferrato da Israele contro la Repubblica islamica.

Il ministro si è così espresso a diplomatici stranieri nel corso di una riunione ripresa dalla televisione di Stato. Donald Trump. stamani, aveva ribadito che Washington “non ha nulla a che fare” con gli attacchi israeliani diretti contro l’Iran

“L’aggressione del regime israeliano all’Iran nel bel mezzo dei colloqui con gli Stati Uniti indica l’opposizione del regime a qualsiasi negoziato, come ha fatto negli ultimi anni”. Lo ha affermato il ministro degli esteri iraniano Abbas Araghchi, aggiungendo che gli attacchi israeliani mirano a “far fallire i negoziati... e la complicità degli USA con Israele è deplorevole”. “È chiaro che il regime israeliano non vuole alcun accordo sulla questione nucleare. Non vuole negoziati e non cerca la diplomazia”, ha sostenuto il capo della diplomazia iraniana, parlando di un “tentativo di minare la diplomazia”.

L’esercito d’Israele, in un appello pubblicato su X, ha invitato gli iraniani ad abbandonare le zone del loro Paese “nei pressi di installazioni militari”.

Rivolgendosi a tutte le persone che “si trovano attualmente in installazioni militari o nelle vicinanze” di queste strutture, IDF ha chiesto di lasciarle “immediatamente”, sottolineando che la loro vita “è in pericolo”.

Tredici persone sono state uccise negli attacchi iraniani su Israele da venerdì scorso: lo ha detto il primo ministro Benjamin Netanyahu. Tra le 13 vittime ci sono tre bambini, ha affermato Netanyahu in un comunicato stampa. Inoltre, si contano “nove feriti gravi, 30 con lesioni moderate e 341 feriti lievi”, dopo un’altra notte segnata dalle sirene di allarme in tutto il paese a causa degli attacchi missilistici iraniani, in risposta al massiccio attacco di Israele alla Repubblica Islamica.

I ribelli Houthi dello Yemen, sostenuti da Teheran, hanno affermato domenica di aver lanciato “diversi missili balistici ipersonici Palestine 2 nelle ultime 24 ore”, nel corso di attacchi “coordinati con le operazioni condotte dall’esercito iraniano”. Si è trattato di “un’operazione militare contro obiettivi sensibili del nemico israeliano” nel centro di Israele, si legge in un comunicato stampa del gruppo che controlla vaste aree di territorio in Yemen, inclusa la capitale Sanaa.

Gli Stati Uniti non sono coinvolti nel conflitto esploso fra Israele e Iran. Ad affermarlo è stato Donald Trump, secondo cui “gli USA non hanno nulla a che fare con l’attacco all’Iran di questa notte”, ha dichiarato in un post pubblicato sul suo social network Truth.

Il capo della Casa Bianca ha quindi ammonito che “se saremo attaccati in qualsiasi modo dall’Iran, “tutta la forza e il potenziale delle forze armate USA su abbatterà su di voi a livelli mai visti prima”. La Repubblica islamica, ricordiamo, ha avvertito che prenderà di mira nella regione obiettivi dei Paesi che aiutano Israele a respingere gli attacchi iraniani.

Tuttavia, ha concluso il presidente nel suo messaggio, “possiamo facilmente raggiungere un accordo fra Iran e Israele e porre fine a questo sanguinoso conflitto”.

Sarebbe salito ad almeno 8 morti e 200 feriti il bilancio delle vittime dei nuovi attacchi missilistici dell’Iran contro le regioni centrali di Israele e Gerusalemme. A riferirlo sono i media locali.

L’esercito israeliano ha confermato di aver sferrato una nuova serie di attacchi contro obiettivi legati al programma nucleare dell’Iran. Ma fra i bersagli, in questo terzo giorno di aperte ostilità fra i due Paesi, figura anche la sede del ministero della difesa a Teheran.

Quest’ultima notizia ha trovato conferma anche da parte iraniana. L’agenzia Tasnim ha infatti reso noto che il ministero è stato preso di mira e che uno dei suoi edifici risulta ora “leggermente danneggiato”.